Cultura e Spettacolo

Cagliari, buon avvio della stagione lirica con l'Aida. A luglio "L'elisir d'amore"

CAGLIARI, 14 GIUGNO 2015 – È stata l’Aida di Giuseppe Verdi ad aprire la stagione lirica e di balletto del Teatro Lirico di Cagliari. Una programmazione che, benché iniziata con alcune settimane di ritardo rispetto al solito, ha visto il fedele pubblico isolano rispondere “presente”, come aveva sempre fatto nelle precedenti stagioni. [MORE]

La celeberrima opera in quattro atti del musicista di Busseto, ambientata a Menfi e Tebe all’epoca della potenza dei Faraoni, fu commissionata in occasione delle celebrazioni per l’apertura del Canale di Suez. Il libretto, scritto in versi da Antonio Ghislanzoni, era ispirato a un soggetto ideato dall’egittologo francese Auguste Mariette, fondatore e direttore del museo egizio del Cairo, che mise a disposizione di Verdi tutte le sue conoscenze sull’argomento. Andata in scena per la prima volta nel Teatro dell’Opera del Cairo il 24 dicembre 1871, l’Aida debuttò con successo in Italia, al Teatro La Scala, nel febbraio dell’anno seguente.

Al Lirico di Cagliari, dal 29 maggio al 9 giugno, la direzione dell’orchestra è stata affidata a Antonello Allemandi, applauditissimo direttore d’orchestra specializzato nelle opere verdiane. Il pubblico ha apprezzato molto anche il lavoro dell’orchestra e del coro del Teatro cagliaritano, nonché gli interpreti in scena, in modo particolare Aida (soprano interpretato da Dimitra Theodossiou, Maria Pia Piscitelli e Elena Lo Forte), Radamès (interpretato dai tenori Francesco Anile e Roberto Iuliano) e Amneris (mezzosoprano affidato a Anna Maria Chiuri e Patrizia Patelmo).

È stato superato senza troppe difficoltà anche il timore della vigilia, legato alla scelta del regista di modificare l’epoca di ambientazione dell’opera. Non più la fastosa età dei faraoni, periodo in cui l’autore aveva collocato lo svolgimento dell’azione. Il regista inglese Stephen Medcalf, infatti, ha voluto osare, spostando l’azione all’epoca del conflitto franco-prussiano, svoltosi proprio nel momento in cui Giuseppe Verdi aveva concepito l’opera. Una volontà giustificata dal Medcalf col fatto che nel 1870 anche l’Egitto aveva ormai subito le influenze del mondo occidentale, con tratti che emergevano distintamente sia nell’architettura, sia negli usi e costumi. Per questa ragione anche gli abiti di scena degli uomini vengono modificati. Non indossano vesti tipici dell’antico Egitto, non portano capigliature particolari e non sono truccati: vestono le divise dell’esercito, severe nella linea e nel colore. Soltanto le donne manifestano l’influsso della civiltà orientale, con abiti, trucco e pettinature che richiamano l’antico Egitto. Da sottolineare anche le scelte del regista nella messa in scena della marcia trionfale, uno dei momenti più conosciuti dell’intera opera. Tornati vincitori dalla battaglia contro il nemico, i soldati del re sfoggiano, anziché i soliti elefanti, dei grandi cannoni su ruote che percorrono in lungo e in largo il palcoscenico. Medcalf, interrogato a proposito, ha spiegato di aver voluto compiere “una marcia trionfale delle armi” perché è in questa maniera che un esercito vincente avrebbe mostrato la propria supremazia.

Una chiave di lettura, quella voluta dal regista, che non ha condizionato la riuscita dell’opera. Due donne, due principesse, si contendono l’amore del protagonista maschile: la prima è la figlia del Faraone, la seconda è Aida, figlia del re d’Etiopia, ridotta in schiavitù dagli egizi. Ed è proprio quest’ultima a essere ricambiata dal condottiero Radamès, con grande invidia di Amneris, pronta a tutto pur di avere il suo amore. Ma non basteranno i ricatti, la prigionia e le minacce. Il legame che unisce il combattente alla bella Aida sarà più forte di ogni avversità e trionferà, anche se al caro prezzo della vita.

La Fondazione del Lirico di Cagliari, guidata dalla sovrintendente Angela Spocci, continuerà a offrire una serie di interessanti appuntamenti. Dal 3 al 12 luglio andrà in scena L’elisir d’amore, di Gaetano Donizetti, seguita da due eventi fuori abbonamento: il 15 luglio calcherà il palcoscenico Sylvie Guillem, con Life in Progress, mentre il 18 e il 19 luglio sarà la volta di Roberto Bolle (and Friends, ovviamente). La programmazione riprenderà a ottobre: si comincia con il Nabucco di Giuseppe Verdi, in cartellone dal 2 all’11, e si proseguirà con la Carmen, balletto in programma dal 23 al 29 ottobre. Quello con la Jura di Gavino Gabriel, in calendario dal 20 al 29 novembre, sarà il penultimo appuntamento della stagione, che verrà chiusa in bellezza da La vedova allegra di Franz Lehár, a cavallo delle festività natalizie (dal 18 al 30 dicembre).

(Foto da: Priamo Tolu, Teatro Lirico di Cagliari)

Vanna Chessa