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Caf, con pace fiscale e Reddito boom richieste Isee, +26%. Fisco: Caf, non decolla 730 online

ROMA, 19 GIUGNO - Sono oltre 5,3 milioni le richieste avanzate ai Centri di assistenza fiscale di elaborazione dell'Isee (l'indicatore della situazione economica) fino al 16 giugno con una crescita di oltre 1,1 milioni di richieste rispetto a quelle arrivate nel 2018 fino al 30 giugno. I dati sono stati diffusi oggi dalla Consulta dei Caf che sottolinea come la crescita, nonostante siano meno i giorni considerati, sia del 26% e come l'aumento sia stato trainato soprattutto dalle norme sul Reddito di cittadinanza e sul cosiddetto "saldo e stralcio". L'indicatore della situazione economica,infatti, è necessario sia per potere fare domanda del sussidio contro la povertà del Governo gialloverde sia per accedere al "saldo e stralcio" delle cartelle, ossia la riduzione delle somme dovute, per i contribuenti in "grave e comprovata difficoltà economica". Nel primo trimestre - hanno sottolineato i coordinatori della Consulta, Mauro Soldini e Massimo Bagnoli - le elaborazioni Isee sono state 3,8 milioni con una crescita del 28,36% sullo stesso periodo del 2018. Nel secondo trimestre,fino al 16 giugno, ne sono arrivate 1,53 milioni (+20,66%).  

Non decollano le dichiarazioni dei redditi online, ma proseguono i tagli dei tetti annuali per i compensi ai Caf sulle dichiarazioni legati proprio all'attesa della crescita della presentazione telematica. La denuncia arriva dalla Consulta dei Caf, i centri di assistenza fiscale,
che segnala come l'anno scorso le dichiarazioni on line siano state 2,73 milioni mentre quest'anno il trend indica una crescita del 13-14%. Fino ad oggi le presentazioni on line sono state 1,8 milioni ed è probabile che a fine anno siano circa tre milioni.

Al 14 giugno i Caf hanno lavorato 10,3 milioni di 730 a fronte di 10,5 nello stesso periodo del 2018. C'è tempo per la presentazione delle dichiarazioni fino al 23 luglio (nel 2018 le presentazioni tramite Caf sono state 17,6 milioni). "Nel 2019 - spiegano i coordinatori della Consulta Massimo Bagnoli e Mauro Soldini - sono stanziati 217 milioni Iva compresa per il lavoro dei Caf sui 730 con un calo di 30 milioni sull'anno scorso ma i volumi sono circa gli stessi. In pratica avremo 9 euro netti per ogni pratica a fronte di un costo industriale medio per noi di
35 euro. C'è una tariffa per il servizio reso al contribuente ma cresce di 1-2 euro medi l'anno mentre la riduzione del compenso è più alta". Teoricamente il compenso per ogni pratica da parte dello Stato dovrebbe essere di 15 euro più Iva quindi il taglio rispetto a quanto si avrebbe con il compenso pieno è del 40%. Questo è possibile perché mentre è fissato un compenso per pratica c'è anche un tetto massimo che si è ridotto negli ultimi 4 anni di 100 milioni (in attesa della crescita delle dichiarazioni online). A fronte del mancato decollo delle dichiarazioni online si è ridotto quindi il compenso medio per pratica.