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Bruxelles, Trump: "Alleati si impegnano a spendere più per la Nato. Potrei uscire, ma non lo faccio"

BRUXELLES, 12 LUGLIO – Conferenza stampa lampo fuori programma per il tycoon americano Trump in seguito ai rumors di una possibile minaccia degli Stati Uniti di uscire dalla Nato. “Ho detto agli alleati - ha dichiarato il Presidente - che non ero contento delle spese della difesa. Gli Usa pagano il 90% e non è giusto, ma oggi abbiamo una Nato più forte di due giorni fa perché tutti si sono impegnati ad aumentare le spese della difesa. E anche velocemente". "Potrei uscire dalla Nato – confessa - ma probabilmente non è più necessario, perché dagli alleati sono arrivati 33 miliardi in più, un aumento degli impegni di spesa come mai prima".

Il premier italiano Giuseppe Conte dichiara invece che l’Italia non sosterrà spese aggiuntive per la Nato, ma aggiunge che "L'Italia ha ereditato degli impegni di spesa per quanto riguarda il contributo alla Nato che noi non abbiamo alterato”. “Il problema posto dal presidente Trump esiste. Nel momento in cui gli Usa dicono che loro contribuiscono alle spese in modo eccessivamente gravoso rispetto agli altri Paesi è la realtà. Non possiamo dire che il problema non esiste, anche perché la Nato ha conosciuto un'evoluzione nel corso del tempo". E sulla possibile minaccia di uscita degli Usa dalla Nato arriva una smentita sia del Presidente Macron sia da Conte: "Le mie orecchie non hanno ascoltato Trump minacciare l'uscita dalla Nato. Se poi ha fatto dichiarazioni a latere non lo so...". [MORE]

Gli investimenti italiani per la sicurezza cibernetica a livello nazionale devono essere compresi nel 2% di spese per la difesa. È la proposta che il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha fatto a nome del Governo al summit Nato. "Anche gli investimenti per assicurare la resilienza cibernetica a livello nazionale - ha detto Trenta - devono essere comprese nel 2% del Pil che i paesi della Nato hanno deciso di riservare alle spese per la difesa". "Si tratta - ha sottolineato - di un investimento che riguarda il settore civile oltre a quello militare e il nostro obiettivo è che nel 2% siano contabilizzati gli sforzi italiani nel rafforzare la propria sicurezza interna”.

Anche gli altri Paesi europei in seguito all’insistenza del presidente USA ad aumentare le spese per la Nato sembra abbiano accettato la proposta di aumentare la spesa per la difesa dal 2 al 4% del PIL. Angela Merkel dopo aver subito gli attacchi e le successive parole di stima di Trump ha confermato di essere già “su questa strada, tutti riconoscono la Nato e sono pronti al contributo”. Anche il governo britannico è "sempre" stato d'accordo con la necessità di un incremento delle quote della spesa per la Difesa da parte dei Paesi europei della Nato: lo afferma un portavoce della premier Theresa May.

Federico De Simone

Fonte immagine: avvenire