Economia

Bruxelles e l'Istat alzano la stima di crescita sull'Italia: +0,9% nel 2015 e +1,4% nel 2016

ROMA, 5 NOVEMBRE 2015 - Sale la stima sulla crescita italiana da parte dell'Istat e della Commissione europea. Entrambi allineano le loro indicazioni macroeconomiche alle stime del governo contenute all'interno della Stabilità. Bruxelles ha rivisto al rialzo le previsioni e ora stima un più 0,9 per cento del Pil per quest'anno, cui seguirà un più 1,5 per cento nel 2016 e un più 1,4 per cento nel 2017. "La ripresa, avviata nel 2015, si rafforza nel 2016" grazie a "prezzi del petrolio bassi e domanda interna", scrive Bruxelles. Migliorano le condizioni di credito e consumi, rischi da rallentamento domanda globale.  

Buone notizie anche sul fronte del lavoro. Il tasso di disoccupazione in Italia scenderà "solo gradualmente" dal 12,7% del 2014 al 12,2% quest'anno, e poi all'11,8% nel 2016 e all'11,6% nel 2017. Secondo le previsioni, "l'esenzione per tre anni degli oneri sociali per i nuovi contratti permanenti, realizzata nel 2015 ha sostenuto l'aumento dell'occupazione visto nella prima metà dell'anno”, fa notare la Commissione. [MORE]

Lo scenario delineato dall'Europa è in linea con quello tracciato oggi dall'Istat. Per il 2015 la crescita del Pil dell'Italia sarà dello 0,9% in termini reali per accelerare all'1,4% nel 2016 e nel 2017, secondo quanto emerge dalle prospettive per l'economia italiana dell'Istituto statistico per il periodo 2015-2017. Con il miglioramento dell'attività economica, l'occupazione continuerà a crescere proseguendo la tendenza favorevole osservata dall'inizio dell'anno. In termini di unità di lavoro, l'occupazione aumenterà con intensità differenti: +0,6% nel 2015, +0,9% e +0,7% rispettivamente nel 2016 e nel 2017.

La ripresa dell'economia beneficia dell'accelerazione dei consumi. L'Istat rivede al rialzo le stime sui consumi: nel 2015 la spesa delle famiglie aumenterà dello 0,8% (era lo 0,5% in primavera). In aumento anche le previsioni sui prossimi due anni, quando si potranno registrare rialzi dell'1,2% nel 2016 e dell'1,1% nel 2017. Tutto ciò, spiega l’Istat, "a seguito del miglioramento" su occupazione e reddito e in parte al recupero di fiducia che ha caratterizzato il 2015.

Inversione di rotta per gli investimenti, che quest'anno torneranno a salire (+1,1%) per decollare nel 2016 al 2,6% e al 3,0% nel 2017, "anche per effetto delle misure di politica fiscale a favore delle imprese" con gli incentivi del maxi-ammortamento per macchinari e attrezzature. Tuttavia l'istituto di statistica avverte che esistono rischi al ribasso nelle stime, connessi a 'un eventuale più pronunciato rallentamento del commercio e all'impatto delle clausole di salvaguardia nel 2017'.

"Che stia finendo la dittatura dello zero virgola, non è un successo per il governo, è un traguardo per l'Italia. Siamo tornati, finalmente". Così Matteo Renzi, su Facebook, commenta i dati Istat. "Si moltiplicano giorno dopo giorno i dati positivi sulla nostra economia e anche in Europa la musica nei nostri confronti sta cambiando".

Tiziano Rugi