Estero
#BringBackOurGirls, accordo tra la Nigeria e Boko Haram: presto libere le studentesse rapite
ABUJA, 17 OTTOBRE 2014 - Sembra volgere al termine e con un lieto fine la drammatica vicenda vissuta da più di 200 ragazze nigeriane rapite nello scorso aprile dai miliziani islamisti di Boko Haram nella città di Chibok, nel nord della Nigeria.
Quest’oggi le autorità nigeriane hanno annunciato di aver trovato un accordo con Boko Haram per la loro liberazione. Le ragazze rapite avevano la sola colpa, si fa per dire, di esercitare il proprio diritto allo studio. Al momento del rapimento, infatti, si stavano recando presso la struttura adibita per le loro le lezioni.
A rendere noto tale accordo è la Bbc online, la quale riporta quanto affermato dal capo di stato maggiore dell’esercito nigeriano Alex Badeh. Inoltre è stato anche confermato il raggiungimento di un accordo per il cessate a fuoco tra il governo nigeriano e lo stesso gruppo terroristico: «Un accordo per il cessate il fuoco – ha affermato il capo di Stato maggiore Badeh – è stato concluso tra il governo federale della Nigeria e Jamaatu Ahlis Sunna Liddaawati wal-Jihad (il gruppo per la predicazione e la “jihad” noto come Boko Haram)».[MORE]
Quanto subito dalle oltre 200 studentesse nigeriane, aveva suscito negli ultimi mesi l’attenzione e la sensibilizzazione dell’intero mondo con la campagna “Bring Back Our Girls”. Iniziativa divulgata con l’hashtag #BringBackOurGirls, lanciata sui social network dalla giovane attivista pakistana Malala Yousafzai, vincitrice nei giorni scorsi del premio Nobel per la Pace.
(Immagine da knowyourmeme.com)
Giovanni Maria Elia