Politica
Brignola: ora la penisola non ha bisogno di nuovi sacrifici
Roma 19 settembre 2012 - I milioni di Connazionali che vivono all’estero, indipendentemente dalla realtà dei Paesi ospiti che hanno fatto loro, stanno dimostrando anche evidenti segni d’interesse al loro “status” in Patria. Da quanto abbiamo potuto capire, intendono ragionare con la loro testa ed essere direttamente partecipi alle decisioni che li coinvolgono.
La questione della rappresentatività è quella che maggiormente ha evidenziato il loro interesse. Le Legge 27.12.2001 n. 459, quella del voto politico referendario per corrispondenza per soli Candidati nella Circoscrizione Estera, è stata partorita da un Parlamento che non aveva esperienza nel variegato ambito migratorio.
Ad oltre dieci anni da quella prima normativa, gli “Onorevoli” eletti dall’estero non hanno fatto nulla per aggiornare una legge che giudichiamo d’altri tempi. La stessa situazione che è andata a maturare nel rinvio del rinnovo dei Com.It.Es. e del C.G.I.E conforta la nostra tesi. La presenza di problemi interni più pressanti, ha fatto slittare un’altra occasione per promuovere il cambiamento.
Di ciò prendiamo atto, come lo hanno preso gli Italiani oltre frontiera che sono usciti allo scoperto facendoci avere dei messaggi. Tutti importanti e con consigli che terremo in giusto conto al momento opportuno. Per far comprendere che si può cambiare, le iniziative, però, hanno da svilupparsi fuori d’Italia. Il nostro compito resta quello di rendere pubbliche le segnalazioni che riceviamo.
Non è il caso d’aggiungere commenti personali. Servirebbero a poco. Chi vive oltre frontiera è nelle condizioni di decidere il suo futuro nella Penisola d’origine. Proprio su questi punti, che riteniamo fondamentali, intendiamo segnalare lo status dei Connazionali nel mondo mai citato nelle decisioni che potrebbero cambiare il destino della Penisola.
Certe soluzioni che implicano la modifica, anche amministrativa, del territorio della Repubblica non dovrebbero essere prese senza una più approfondita osservazione da parte dei milioni di Connazionali fuori dei confini nazionali. L’Italia delle “riforme” iniziare a pesare anche nei confronti di chi non vive stabilmente nel Bel Paese.
Ora la penisola non ha bisogno di nuovi sacrifici proiettati in un’ottica che ben poco andrebbe a migliorare la realtà nazionale. Gli italiani nel mondo hanno da essere considerati proprio con un’interpretazione più internazionale dei problemi che ci coinvolgono. Se si dovesse continuare a non dare l’importanza che merita la nostra Comunità nel mondo, si potrebbe verificare quell’effetto “boomerang” che i politici hanno, da sempre, temuto. Ora i nodi potrebbero venire al pettine con effetti che non possiamo neppure immaginare.
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Giorgio Brignola
Insieme Italiani nel Mondo