Estero
Brexit, la strategia di Londra: dall'Ue solo immigrati qualificati e permessi più brevi
LONDRA, 6 SETTEMBRE - Il governo britannico avrebbe messo a punto un piano per porre fine alla libertà di movimento degli immigrati dai Paesi Ue in cerca di lavoro, a meno che questi non siano "particolarmente qualificati". Lo rivela il Guardian, che ha pubblicato sul suo sito un documento segreto del governo, datato agosto 2017. In sintesi Londra intenderebbe selezionare e scegliere solo il meglio di ciò che l'Unione europea può offrirle e tenere a distanza il resto. [MORE]
Il progetto segreto rivelato dal Guardian punterebbe anche a limitare i ricongiungimenti familiari una volta completato - il 29 marzo 2019 - il processo di uscita di Londra dall'Ue. Anche per i semplici turisti ci sarebbero novità in arrivo: il documento conferma infatti che sarà obbligatorio per chi sbarca sul suolo britannico da un paese dell'Ue esibire il passaporto: non saranno più accettate, come nel caso italiano, le carte di identità valide per l’espatrio.
Secondo il Guardian, il documento - composto di 82 pagine - sarebbe stato messo a punto dal ministero dell'Interno e indicherebbe dunque come il governo intenda gestire i flussi di migranti dall'Ue per porre fine alla libertà di movimento verso la Gran Bretagna. Insomma assisteremmo ad una versione “trumpiana” in chiave britannica: precedenza ai britannici, a partire dal lavoro.
Londra di fatto punterà a un duplice sistema per gli europei che vorrano entrare nel Regno Unito con l'intenzione di fermarsi: coloro che saranno identificati come “particolarmente qualificati” (termine che resta ancora da chiarire) potranno fare domanda per un permesso della durata di 5 anni. Gli altri potranno ottenere un permesso della durata massima di due anni. Per quanto riguarda i ricongiungimenti familiari, invece, solo i partner e i figli sotto i 18 anni saranno accolti. Gli altri no.
Claudio Canzone
Fonte foto: bbc.com