Estero
Brexit, la profezia di Juncker: i britannici rimpiangeranno l'Ue
ROMA, 30 MARZO- "I britannici hanno fatto una scelta che rimpiangeranno", queste le parole decise del presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, pronunciate nel discorso conclusivo al 'Dialogo con i cittadini' tenutosi ieri a La Valletta. [MORE]
Il politico lussemburghese ha definito "triste" la giornata di ieri, durante la quale il Regno Unito ha dato il via ufficiale alle procedure di uscita dall'Unione Europea, con la consegna al presidente del Consiglio Europeo Tusk della lettera d'invocazione dell'art. 50 del Trattato di Lisbona. Nonostante l'amarezza per la Brexit, Juncker è uscito soddisfatto dall'incontro maltese: "[...] mi sento bene stasera, perchè abbiamo parlato del nostro futuro". Ed ha aggiunto: "Nonostante le debolezze e gli errori, dobbiamo considerare che l'Ue è il miglior posto in cui vivere al mondo".
Durante l'incontro Juncker ha esaminato le prospettive future dell'Unione, con toni speranzosi ma realisti: "Ai giovani del 2019 dirò che non sono il prossimo candidato e questo sarà di sollievo. Dirò loro che sì, dopo tutti questi decenni di storia comune, i giovani hanno ragione quando si aspettano che questo viaggio continuerà".
Ha poi sottolineato che, per quanti benefici l'Unione abbia offerto e offrirà, "il continente europeo resterà il più piccolo sul pianeta". "La nostra proporzione di Pil scenderà dal 25% di oggi al 15% tra dieci anni. Nessun paese sarà membro del G7 entro 20 anni. E demograficamente siamo debolissimi", ha aggiunto. "Visto che la Commissione non può rilanciare la libido europea, questo va oltre il nostro mandato, e alla fine di questo secolo, su 10 miliardi di persone solo il 4% sarà europeo. Quindi non è il momento di tornare in piccoli gruppi".
Sempre nella giornata di ieri, Juncker si è espresso su una delle tematiche che più genera fratture all'interno dell'Unione: la ricollocazione dei rifugiati. Il presidente della Commissione ha definito "scandaloso" il fatto che alcuni Stati membri si rifiutino di mettere in atto la proposta della Commissione in materia, approvata dal Consiglio a maggioranza qualificata. Il riferimento è all'Austria, che negli ultimi giorni ha manifestato la volontà di richiedere a Bruxelles la possibilità di disapplicare il piano di ricollocamento.
foto: adnkronos.com
Marta Pietrosanti