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Brexit, anche Boris Johnson si schiera a favore
LONDRA, 22 FEBBRAIO 2016 - Il sindaco di Londra, Boris Johnson, nel pomeriggio ha sciolto la riserva e ha affermato che il Regno Unito deve lasciare il 'club dei 28' «per salvaguardare la sua sovranità sempre più erosa da Bruxelles». Si complica così il percorso del primo ministro britannico David Cameron verso il referendum sulla Brexit del 23 giugno. [MORE]
Boris ha motivato la sua decisione dicendosi contrario all'eccessiva influenza esercitata dalle istituzioni europee sulla sovranità britannica: «C'è troppo attivismo giudiziario, troppe leggi che arrivano dall'Ue». «La mia scelta – ha proseguito il primo cittadino e deputato conservatore- è stata disperatamente difficile e l'ultima cosa che volevo era andare contro David Cameron e il governo». «Qualsiasi cosa accada alla fine di questo - e l'ho detto al primo ministro - Cameron deve rimanere al suo posto», ha detto Johnson, che promette che non vorrà rappresentare il fronte euroscettico in un confronto col premier conservatore.
A nulla sono dunque valsi gli sforzi di Cameron per conquistarlo come suo alleato. Anche oggi il primo ministro in una intervista alla Bbc aveva lanciato un appello-monito a Johnson chiedendogli di non "andare a braccetto" col leader dell'Ukip Nigel Farage e il politico radicale George Galloway, insoliti 'alleati' per l'uscita dall'Ue.
Nel suo intervento sui rischi che porterebbe la Brexit Cameron ha detto: «Avreste il potere di aiutare le aziende ed essere sicuri che non siano discriminate in Europa? La risposta è no. Potreste insistere che l'Europa condivida con noi le informazioni sulle loro frontiere per essere sicuri di sapere che cosa terroristi e criminali stanno facendo in Europa? No». «Ci sarebbe – ha concluso Cameron- l'illusione della sovranità, ma Londra non avrebbe il potere, il controllo».
Cameron a questo punto teme di perdere il controllo del suo partito e del suo governo.
Il ministro del Lavoro, Iain Duncan Smith, favorevole alla Brexit, ha dichiarato alla Bbc che se la Gran Bretagna resta all'interno dell'Ue aumenteranno per il Paese i rischi di un attacco terroristico in stile Parigi, contrariamente a Cameron secondo cui invece il Paese sarebbe «più sicuro e forte se parte dell'Unione».
[foto: loccidentale.it]
Antonella Sica