Estero
Brexit, Alta Corte: necessario il via libera del Parlamento per avviare l'iter
LONDRA, 03 NOVEMBRE - L’Alta Corte di Giustizia del Regno Unito - Inghilterra e Galles -, richiamando la costituzione britannica, ha stabilito che il governo potrà avviare l’iter della Brexit solo dopo aver ricevuto un voto, favorevole o contrario, dal Parlamento.[MORE]
“Il principio fondamentale della costituzione del Regno Unito è che il Parlamento è sovrano“, ha affermato il giudice dell’Alta Corte Lord Thomas of Cwmgiedd durante la lettura del verdetto. In sostanza, l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, che prevede un meccanismo di recesso volontario e unilaterale di un Paese dall'Unione europea, non potrà essere invocato fino a quando il Parlamento non confermerà o meno il voto espresso dai cittadini con il referendum sulla Brexit, che aveva solo valore consultivo.
L’Alta Corte di Giustizia ha così accolto il ricorso di un gruppo di attivisti sul fronte del ‘Remain’, che ha chiesto un voto del Parlamento di Westminster per avviare l’iter della Brexit. Tra i ricorrenti c’è anche l’imprenditrice britannica Gina Miller, che aveva espresso a più riprese il desiderio di porre fine “con mezzi legali” al fatto che il governo “potesse passare sopra il Parlamento”.
Secondo gli anti-Brexit, uscire dall’Ue senza consultare il Parlamento costituirebbe una violazione dei diritti sanciti dall’Atto delle comunità europee del 1972. Stando a quanto riferito dai media britannici, la decisione del giudice si rifletterebbe in una forte umiliazione per il governo conservatore di Theresa May. Un portavoce di Downing street ha precisato che l’esecutivo “non ha intenzione di far sì che questo faccia deragliare l’articolo 50 e il calendario che abbiamo previsto. Siamo determinati ad andare avanti con il nostro piano”, quello di avviare il processo di uscita entro marzo 2017.
Secondo The Guardian, questo caso legale rallenterà la Brexit e sarà destinato a concludersi con molta probabilità dinanzi alla Corte Suprema. Il leader dell’Ukip Nigel Farage scrive su Twitter che il verdetto “scatenerà la rabbia” della gente, e teme “che ora sarà fatto ogni tentativo per bloccare o ritardare l’attivazione dell’articolo 50″.
Il partito laburista britannico, dal canto suo, è interessato a conoscere le modalità attraverso le quali il governo condurrà le trattative con Bruxelles: “I laburisti rispettano la decisione del popolo britannico di lasciare l’Ue – dichiara il segretario del Labour Jeremy Corbyn – ma ci devono essere trasparenza e responsabilità del Parlamento sui termini della Brexit. I Labour faranno pressioni affinché il processo di uscita funzioni per il Regno Unito, mettendo al primo posto la creazione di posti di lavoro, standard di vita e l’economia”.
Luna Isabella
(foto da tradefinanceglobal.com)