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BRESCIA, 25 AGOSTO – Una storia dal tragico epilogo al limite dell’inverosimile ci giunge da Brescia.
Era una notte primaverile del 1988, più precisamente a cavallo tre il 19 ed il 20 marzo, era la festa del papà. Un’auto uscì di strada lungo la A22 del Brennero, nei pressi di Nogarole Rocca, a bordo della vettura 5 amici, giovanissimi. Ne venne fuori un grave incidente, tre dei ragazzi si salvarono, uno, Nicola Luigi Mori 22enne di Lumezzane, morì sul colpo, mentre Ignazio Okamoto venne ricoverato in ospedale in coma.
Soprannominato Cito, Ignazio, di madre bresciana e padre messicano di origini giapponesi, aveva 22 anni, quella fatidica notte ed è morto il 23 Agosto appena trascorso, dopo 31 anni in stato vegetativo, aveva 54 anni. Un coma dal quale non si è mai più ripreso. Un lunghissimo periodo trascorso nella sua casa a Collebeato, accudito ininterrottamente dalla madre Marina e dal padre Hector che si è dedicato completamente al figlio, mettendo da parte anche il lavoro - "Mio marito ha lasciato il lavoro e per 31 anni ha seguito in casa mostro figlio", ha spiegato la madre. "Per 31 anni - ha aggiunto la donna - ci siamo isolati dal mondo".
Una vicenda straziante che ha messo in risalto il coraggio di due genitori che fino alla fine si sono aggrappati alla speranza che il loro figlio potesse svegliarsi da quel sonno interminabile.
Laura Fantini
fonte immagine giornaledibrescia.it, Cito a 22 anni