Estero
Breivik: dichiarazione shock "Scusatemi, avrei voluto ucciderne di più"
OSLO, 25 AGOSTO 2012 - Il terrorista che ha ucciso settantasette persone è stato condannato a ventuno anni di carcere: la pena massima prevista dal sistema giudiziario norvegese. Una volta scontata la pena, potranno essere aggiunti altri cinque anni e così via.
A partire dal 2033, quindi, Breivik si vedrà, con molta probabilità, aumentare la pena fino alla fine dei suoi giorni. La corte non è stata clemente con l'autore della strage e, sebbene in Italia il verdetto abbia causato scalpore e punti interrogativi, è da prendersi in considerazione il fatto che la Norvegia non prevede l'ergastolo, ma il sistema di aumento quinquennale della pena.
Il giudice Elisabeth Arntzen, pronunciando il verdetto, ha dichiarato: «Ora basta, lei non è pazzo, è un terrorista, un criminale, uno che ha ammazzato 77 norvegesi, che si merita i 21 anni di carcere, il massimo della pena, e nemmeno adesso mostra pietà».[MORE]
Anders Breivik ha infatti commentato la sentenza con un'affermazione shockante: «Voglio porgere le mie scuse ai militanti nazionalisti in Norvegia e in Europa per non aver ucciso molte più persone». Il disgusto dei presenti nel sentire il terrorista parlare in questo modo non ha fermato il killer, il quale, rivolgendosi verso il suo avvocato, Geir Lippestad, ha aggiunto: «E’ quello che volevo. Non sono un matto, io sono un Cavaliere dei Templari che difende l’identità e l’integrità della Norvegia».
La lettura delle novanta pagine del verdetto è durata per circa sette ore. Dopo aver ricordato i nomi e le generalità delle vittime, è stato aggiunto che si è trattato di «Uccisioni avvenute in modo particolarmente crudele, e questa è un’aggravante. Alcuni ragazzi paralizzati dal terrore, altri che si fingevano morti e pregavano invano».
Sebbene il terrorista sia apparso impassibile, la Corte ha richiesto una pausa di quindici minuti per riprendere il controllo sulle reazioni emotive e frenare le lacrime. Al rientro in aula, sono state ripercorse le dinamiche della carneficina: «Aveva messo la bomba al Palazzo del Governo e si stava allontanando con un’altra macchina. Alla radio ha sentito che il palazzo non era crollato, che c’erano stati solo otto morti. Ed è per questo che ha deciso di andare sull’isola. Perchè il suo piano era preciso, dettagliato: la strage».
L'unico momento in cui il killer ha mostrato il proprio disappunto è stato quando la Corte ha parlato dei Cavalieri Templari: «Non sono state trovate prove dell’esistenza di questa organizzazione. L’unico responsabile è lui, Anders Breivik».
Trond Blattmann, che coordina il comitato dei sopravvissuti e delle famiglie delle vittime, ha rassicurato il mondo intero sul sistema giudiziario norvegese, dichiarando alla stampa: «È stata una sentenza all’unanimità, senza un dubbio. La Norvegia ha regolato i conti con un massacratore, non con un pazzo. Che, vedrete, resterà in carcere tutta la vita».
I norvegesi sono soddisfatti della sentenza, anche chi ha vissuto quegli attimi di terrore ed è riuscito miracolosamente a salvarsi. Sui social network sono loro stessi a dichiarare il loro sollievo e, nonostante l'opinione pubblica italiana non riesca a concepire il loro sistema giudiziario, è implicito che, con ogni probabilità, l'uomo rimarrà in prigione per il resto dei suoi giorni.
(Foto da www.unita.it)
Alessia Malachiti