Brahms e Dvoràk rivivono al Petruzzelli con Daniel Oren e Mischa Maisky

BARI, 23 SETTEMBRE 2011 -  Il pubblico in sala non cessa di battere le mani. Il clamore sembra andare avanti all'infinito. Nemmeno il primo violino, Paçalin Pavaci, smette di applaudire e rimanda la stretta di mano con il direttore d'orchestra mostrando la propria gratitudine. Quando dopo pochi minuti i due si abbracciano affettuosi in segno stima e ammirazione, allora emerge il vero senso della musica.[MORE]

Una serata dall'atmosfera sospesa nel tempo, quella di ieri al Teatro Petruzzelli di Bari, che ha visto protagonista Daniel Oren, l'ormai famoso direttore d'orchestra israeliano e il virtuoso violoncellista lettone Misha Maisky: sgargiante e sfrontato nella sua camicia blu elettrico, è riuscito a ricreare il sala quella perfetta situazione in grado di toccare il pubblico nel profondo.

Un dialogo tra il violoncello, lo strumento che più si avvicina alla voce umana, e l'orchestra per ridare vita al Concerto per violoncello e orchestra n.2 in si minore, op.104 del compositore Antonìn Dvořàk, il "Musikant bohèmien", dedicato in parte "all'amico di una vita" Victor Herbert in parte nel finale "all'amore di una vita".

Amicizia intesa come lealtà e amore come passione, che da sempre ispirano la vera arte, sono emersi ieri sera attraverso le note di Dvořàk prima e di Brahmas dopo, entrambi legati in vita da stima e affetto reciproco. La Sinfonia n.2 in re maggiore, op. 73 eseguita in conclusione dell'evento, fu da sempre molto amata dal compositore viennese, profeta della musica "assoluta" e del rigore nella forma. Brahms scrisse a proposito della sua opera "qui le melodie volano nell'aria e bisogna stare attenti a non calpestarle".

Ieri sera quelle stesse note ci sono state regalate dall'Orchestra della Fondazione Petruzzelli insieme a due grandissimi maestri.

Roberta Lamaddalena

In foto: interno del Teatro Petruzzelli di Bari (immagine tratta dal sito http://www.umbertopiedi.com/allestimento-meccanica-di-scena-petruzzelli.html)