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Brahimi: "In Siria livelli di orrore senza precedenti". Sessantamila vittime dall'inzio della guerra

DAMASCO (SIRIA), 4 FEBBRAIO 2013 - «In Siria sono stati raggiunti livelli di orrore senza precedenti. Il paese si sta disgregando sotto gli occhi di tutti. Solo la comunità internazionale può fare qualcosa e il Consiglio di sicurezza non può continuare ad aspettare di trovare un accordo tra i paesi membri».

Lo ha dichiarato Lakhdar Brahimi, inviato del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sul suolo siriano, inorridito dai sempre più numerosi attacchi che stanno decimando la popolazione in Siria, dove ormai le vite si spezzano ogni giorno e le vittime cadono come foglie secche a metà dell’autunno.[MORE]

A far inorridire è anche il numero, spaventoso, delle vittime: secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani sono oltre sessantamila i caduti nei ventidue mesi di repressione.

Piange sangue la terra siriana, mentre le potenze mondiali restano ferme e incerte a guardare e il Presidente Bashar al-Assad punta il dito contro Israele, accusandolo di voler destabilizzare il Paese.

Ma la Siria è già destabilizzata, è già distrutta: è una nazione che la guerra civile ha ormai ridotto a brandelli sanguinanti, un cimitero a cielo aperto dove ogni giorno si raccolgono le vittime al calare del sole, mentre i sopravvissuti aspettano, in disperata attesa, che la guerra finisca, che qualcosa cambi, o che qualcuno venga a salvarli.

(fonte www.2duerighe.com)
(foto www.lettera43.it)

Elisa Lepone