Cultura e Spettacolo
Brachetti: L'incanto del cinema
È la settima arte a farla da padrone nello show teatrale di Arturo Brachetti “Ciack si gira”.
Il cinema, forma d’arte moderna, è assoluto protagonista dello spettacolo itinerante che sta scaldando il pubblico italiano a suon di risate e che ieri sera ha incantato, grazie a Ruggero Pegna il gremitissimo teatro Politeama di Catanzaro. [MORE]
Gli sketch che si susseguono ad una velocità soprannaturale, lasciando gli spettatori increduli, percorrono l’intera storia del cinema, dalle origini alle forme più moderne di questa splendida arte.
Nessun genere è messo da parte. Dalle commedie romantiche agli horror, dai cartoon ai western, c’è spazio per tutti.
Lo spettacolo, diviso in due tempi, vede nella prima parte un abile Brachetti interpretare ruoli diversi con un semplice cappello per poi finire in un enorme televisore dal quale fuoriesce interpretando i personaggi che hanno popolato la TV per intrattenere i più piccoli: Zorro, Mary Poppins, Crudelia De Mon e tanti altri ancora.
Brachetti durante l’esibizione ricorda i momenti della sua adolescenza e l’attimo in cui, in visita al museo del cinema, fu catturato dall’horror, e in un istante ecco apparire alle sue spalle una stanza dove si incontrano personaggi impensabili: il prete esorcista che si trova faccia a faccia con Nosferatu; Jason, il mostro di Halloween, che dopo aver fatto a pezzi la bimba posseduta de “L’esorcista”, perde la testa per il fantasma che infesta la casa.
Non sfugge all’attenzione dell’abile mattatore il suono, amico fedele di tutte le pellicole cinematografiche. Così anche la sottile linea nera entra nei giochi diventando compagna instancabile dell’intero spettacolo.
Colpisce la semplicità e la generosità con cui Brachetti fa dono al pubblico della conoscenza del cinema facendo rivivere personaggi illustri come Lon Chaney, anche lui noto come l’uomo dai mille volti, che negli anni venti fu pioniere dei trucchi facciali ed interprete di celebri film come “The penalty”, “Nostra Signora di Parigi” e “Il fantasma dell’opera”.
Dopo tanti momenti concitati e continui cambi d’abito, Brachetti, quasi a volersi chiudere nell’intimità della sua stanza, rievoca il suo cinema personale ai primi tempi di Parigi, le ombre cinesi. E l’abilità con cui riproduce animali di ogni genere, cattura i più piccoli.
Non manca un omaggio a Fellini, che chiude la prima parte dello spettacolo, creando una perfetta unione tra evocazione di antichi ricordi ed invenzione scenica.
La seconda parte dello spettacolo è quasi interamente dedicata ad Hollywood ed alle migliaia di personaggi che ne hanno calcato le scene. Charlie Chaplin, Anfri Bogart, Liza Minnelli, Judy Garland, Gene Kelly, Gollum, Harry Potter, E.T. e tantissimi altri ancora si sono succeduti in una manciata di minuti, facendo ripercorrere ai presenti in sala, ore ed ore di film.
Ancora una volta Brachetti, con la sua capacità riassuntiva e le sua abilità trasformiste ha catapultato il pubblico, con assoluta leggerezza, in una realtà profonda ed intensa come quella del cinema.
Del resto l’artista si affaccia sul mondo del cambio rapido di ruoli sin da giovane, grazie a Don Silvio Mantelli, un giovane prete con l'hobby della prestidigitazione, da cui apprende i rudimenti dell'illusionismo. Si esibisce nel suo primo spettacolo all'età di 15 anni, usando costumi presi in prestito dal teatro del seminario.
La sua carriera inizia con una sola valigia, sei costumi e uno spettacolo di un solo numero.
Ora è attore, regista, trasformista, mago e artista delle ombre cinesi e possiede più di 350 costumi.
Emiliana Varano