Economia
Botta e risposta tra Marchionne e Marcegaglia
Torino, 30 giugno 2011- A poche ore dal raggiunto accordo tra Confindustria e Sindacati sui contratti, Marchionne ha deciso di esprimersi in merito, mediante una lettera destinata alla Marcegaglia. Secondo, l'amministratore delegato del Lincotto, l’accordo raggiunto rappresenta “un risultato di grande rilievo, perché ha affrontato alcuni importanti nodi in materia di rappresentanza e di contratti”. [MORE]
Marchionne ha evidenziato che il risultato raggiunto potrà avere effetti positivi sul funzionamento delle relazioni sindacali, con conseguenze positive anche sul sistema industriale. Infatti, l'accordo potrebbe dare una maggiore stabilità e certezza al sistema, elementi fondamentali per poter operare in un’ottica di mercato sempre più competitivo e globale.
Nella lettera, Marchionne sottolinea gli sforsi che sono stati fatti per realizzare un gruppo internazionale e che, alla luce di ciò, si auspica vengano acquisite quelle garanzie di esigibilità necessarie per la gestione degli accordi raggiunti per Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco.
Tuttavia, l’amministratore delegato del Gruppo torinese avverte che, se le suddette condizioni non si concretizzeranno entro la fine dell’anno, “Fiat e Fiat Industrial “saranno costrette a uscire” da Confindustria “con decorrenza dal primo gennaio 2012”.
La replica della Marcegaglia non si è fatta attendere “ L'accordo raggiunto coi sindacati su contratti e rappresentanza sindacale ''non puo' essere rimesso in discussione'' e ''a noi sembra che soddisfi anche le vostre istanze''.
La Presidente di Confindustria ha anche aggiunto che, a loro parere, l'accordo raggiunto soddisfi anche le istanze del Gruppo del Lingotto, in quanto gli accordi di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco possono facilmente rientrare nelle nuove norme pattuite.
Infine, conclude dichiarando che, ''Se invece non ritieni utile verificare la praticabilita' di questa via, al fine di al fine di ottenere garanzie riguardo agli accordi gia' raggiunti nel gruppo Fiat a fronte della causa intentata dalla FIOM non vediamo altra strada se non quella di un intervento legislativo con effetto retroattivo che, in quanto tale, non e' nella disponibilita' di Confindustria''.
Questo scambio tra le parti interessate, non fa preludere nulla di positivo per i lavoratori coinvolti
Rosy Merola