Cronaca

Bossi a Pontida: il nulla sopra il baratro

Iseo, 21 Giugno - Sembrava l'evento dell'anno, quello capace di cambiare la storia e gli eventi. Gli umori dei più sprovveduti , in attesa dell'evento, si affidavano alle dichiarazioni di Calderoli e Maroni, gli ingenui inseguivano il pollice verso di Umberto Bossi. Ma chi da anni segue la Lega e la poltica aveva già capito da tempo l'andazzo, aveva già letto tra le righe. Nulla di nuovo sotto il sole, poteva essere il motto del "grande raduno". Bossi e la Lega oramai si sono specializzati, non in ultimatum, ma come dice Casini, in penultimatum. Di solito abbaiano, ma fedeli al proverbio non mordono mai null'altro che il freno.[MORE]

Il pratone verde di Pontida , non si è bagnato di sangue, e non è servito ad altro che a ripetere un'inflazionato programma , a dar fiato e voce a vecchie idee, trite e ritrite, da dare in pasto non più agli elettori, oramai smaliziati, sfiduciati ed in fuga , ma solo ai fedelissimi, quelli con le corna, con gli stendardi e le bandiere. Bloccare gli immigrati è di nuovo il motto, facile a dirsi, ma poi difficile a realizzarsi, e porre fine alla guerra di Libia, trasferire qualche ministero al Nord, e per ultima la richiesta della riduzione delle tasse, ora diventata urgente quando per anni si era scordata.

Pontida ha dovuto sorbirsi , quale vezzo, persino un richiamo all'amico Giulio, diventato di colpo il signor Tremonti , quello che per aver ancora sostegno della Lega dovrebbe riscrivere il patto di stabilità, evitando di toccare: comuni, artigiani e piccole imprese del nord. Berlusconi diventato anche lui "signore" e non più compagno di cene e "merende", almeno per l'occasione, deve sapere che la Lega potrebbe anche decidere di abbandonarlo, ponendo fine all'alleanza di governo. Tutto è possibile nella vita è vero, e nulla è scontatao in politca, proprio per questo potrebbe accadere anche l'improbabile. Bossi fatica nel suo discorso, allunga i silenzi, spezzetta le frasi, sembra volerle rendere volutamente incomprensibili. Ritorna di colpo al "Roma ladrona", ma lo fa solo di passaggio, smorzando subito i toni e le polemiche.

Non vola alto su quella pianura, il Senatur, solo bandiere sempre più usurate dagli anni garriscono a quel vento che scende dalle Alpi in una rara giornata di sole , in un Nord sempre più stanco di parole incomprensibili e che chiede da tempo fatti. Bossi non sembra essersi nemmeno accorto che il vento che batte ora la pianura padana è un forte maestrale e non un dolce vento di bolina, è difficile da governare, e non più adatto ad un Bossi che non ha più nulla da dire, nè da minacciare, che vive in simbiosi perenne con Berlusconi, a cui ha giurato, da buon vassallo, eterna fedeltà. Pontida di grande mantiene solo il suo passato, di certo sembra esserci solo il nulla nel suo futuro.

Ivan Zatti