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Bosnia: arrestata la "ragazzina mostro" che si divertiva a cavare gli occhi ai prigionieri
SARAJEVO, 21 DICEMBRE 2011- Aveva sedici anni all’inizio della guerra civile che dilaniò l’ex Jugoslavia (1991-95). Era giovanissima, Monika Simonovic Ilic, ma, evidentemente, questo non le impedì di infliggere torture atroci ai prigionieri musulmani e croati del campo di detenzione di Luka a Brcko.[MORE]
I sopravvissuti raccontano che la “ragazzina mostro” (come fu ribattezzata dalle vittime) si muniva di un uncino con cui cavava, con sadismo ed efferatezza, gli occhi ai prigionieri. Monika Simonovic Ilic, che oggi è una donna di 36 anni, è stata arrestata dalla polizia serbo-bosniaca a Prijedor, nella Bosnia Erzegovina settentrionale. Per la baby aguzzina l'accusa è quella di crimini di guerra contro civili.
Durante gli anni del conflitto la giovane fu la compagna di Goran Jelisic, che nel 1999 fu condannato a 40 anni di reclusione dal Tribunale internazionale dell’Aja, per aver ucciso oltre cento civili nel campo di Luka. La madre di Monica, Vera Simonovic, all’epoca gestiva il bar-bordello Westfalia a Brcko, dove diverse donne musulmane e croate vennero brutalmente stuprate.
Per il famigerato campo di detenzione di Luka sono passati, nei primissimi mesi della guerra civile , centinaia di civili musulmani e croati sui quali furono commessi crimini di ogni genere.
(foto tratte "Radio Brcko")
Davide Scaglione