Politica

Bosco Sant'ippolito (RC): Inaugurata la nuova piazza intitolata al Carabiniere Michele Marzano

BOVALINO (RC), 18 LUG - Dopo quasi un secolo, per l'esattezza 94 anni, la comunità di Bosco Sant'Ippolito, popolosa  frazione del Comune di Bovalino (Rc), può finalmente gioire per l'intitolazione di una piazza in ricordo di un suo figlio prediletto, un giovane Carabiniere che nel lontano 1927, all'età di appena 26 anni, venne purtroppo trucidato insieme ad un suo collega d'armi da mani criminali gettando nello sconforto più assoluto le rispettive famiglie e la stessa Arma dei Carabinieri Reali che tanto confidavano in questi giovani di belle speranze.  I militi in questione, che prestavano servizio presso la Stazione CC di Falerna, erano: Michele Marzano, appuntato di Bovalino (Rc), nato l'8/12/1901 ed il Carabiniere semplice Raffaele De Vico, di Longobucco (Cs).

Il vile attentato si consumo la sera del 17 luglio 1927 in località Castiglione Marittimo, frazione in prossimità di Falerna (Cz), dove i due vennero attirati dalla presunta presenza di due latitanti che non ebbero pietà nel portare a termine il loro vile progetto di morte. Quello fu un evento tanto vile quanto eclatante per l'epoca, e suscitò la generale commozione dell’opinione pubblica calabrese e nazionale investendo anche le autorità di governo nelle persone dell’allora sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giacomo Suardo e lo stesso Benito Mussolini, il quale dopo aver appreso la triste notizia telegrafò subito al prefetto di Catanzaro, dicendo: "Alle salme dell’appuntato Marzano e del carabiniere De Vico, vittime cadute nella lotta contro la delinquenza, il mio riverente commosso saluto. Alle famiglie loro le mie condoglianze. Voglia V. S. rappresentarmi ai funerali che desidero solenni deponendo corone sui feretri a mio nome" (Corriere di Calabria e di Messina, 21-22 luglio 1927).

Michele Marzano, figlio di umili contadini,  si arruolò giovanissimo nell'Arma indossando l'uniforme con grande senso del dovere ed attaccamento alle Istituzioni. Questi valori non comuni, hanno rappresentato l'enorme bagaglio di ricchezza del giovane Marzano.

Ma torniamo alla cerimonia che si è tenuta ieri, a Bosco Sant'Ippolito, con inizio alle ore 10. Presenti sul posto per l'occasione, oltre alla famiglia Marzano rappresentata da diversi cugini e pronipoti, anche le Autorità Militari, Civili e Religiose che hanno contribuito a rendere ancora più importante e solenne il momento, in particolare: il Vice Prefetto Vicario, Stefania Caracciolo; il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, Col. Marco Guerrini; il Dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Bovalino, Dottor Giuliano Lazzaro; il Dirigente del Commissariato P.S. di Siderno, Dottore Proto; la Dottoressa Grazia Tursi, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri; Don Rocco Agostino, parroco della locale parrocchia; i rappresentanti delle varie forze dell'ordine e forze armate del territorio; i rappresentanti delle varie Associazioni dei Carabinieri in pensione; i rappresentanti politici della Regione Calabria, della Città Metropolitana di Reggio Calabria e numerosi Sindaci del comprensorio locrideo e, infine,  si è registrata anche una nutrita presenza di cittadini.

Dopo il taglio del nastro da parte della Autorità, che ha dato il via alla cerimonia d'intitolazione della piazza, si è proceduto con l'intonazione dell'Inno di Mameli, la deposizione di una corona d'alloro in ricordo di tutti i Caduti in guerra, l'esecuzione del "silenzio" e la scopertura della targa dedicata alla memoria dell'Appuntato Michele Marzano, a seguire la benedizione della targa a cura di Don Rocco Agostino e poi gli interventi delle Autorità presenti.

Il primo a prendere la parola è stato il Sindaco di Bovalino, l'Avv. Vincenzo Maesano, visibilmente commosso, ma anche raggiante di gioia per la realizzazione di quest'opera pubblica (la prima del suo mandato amministrativo iniziato nel giugno 2017) che oltre a rendere merito ad un figlio di questa terra mette anche in sicurezza un'area che prima era particolarmente depressa e pericolosa per l'attraversamento stradale, attraversamento insicuro sotto ogni aspetto e che spesso ha causato anche incidenti mortali. "Per Bovalino questa è una giornata storica -ha esordito Maesano- perchè in un unico momento s'inaugura una nuova piazza e la s' intitola ad un eroe del nostro tempo, Miche Marzano, nativo proprio di questa frazione che è vicinissima al Comune di Bovalino. Ci sono voluti ben 94 anni per riportare finalmente alla luce la figura di Michele Marzano il cui unico ricordo era custodito esclusivamente dai suoi familiari. Siamo certi che l'esempio di rettitudine e di coraggio espressi dal vostro, e da oggi anche dal nostro Michele, rappresenteranno un valore aggiunto per tutti noi e soprattutto per le future generazioni. La targa commemorativa contiene una frase carica e densa di significato:"l'esempio della lotta contro il crimine è il faro contro l'oblio del male", un chiaro monito per il rispetto della legge che dev'essere un sacrosanto diritto del cittadino. Quest'opera, realizzata con i fondi del Ministero dell'Interno-settore sicurezza, rappresenta anche un evidente segnale di cambiamento della nostra Bovalino e delle sue frazioni che, in passato, sono state fin troppo abbandonate. Quindi, oggi, è un giorno duplice di festa, un giorno che tutti attendavamo con trepidazione e che finalmente è giunto"

A seguire c'è stato l'intervento del Vice Prefetto Vicario, la Dottoressa Stefania Caracciolo che ha detto: "Questa cerimonia commemorativa se vogliamo, è una cerimonia che ci voleva ed era necessaria. Ciò è stato possibile grazie alla felice intuizione dell'Amministrazione Comunale di Bovalino che ha perseverato nella realizzazione di quest'opera grazie ai fondi del PON sicurezza messi a disposizione del Ministero dell'Interno, fondi destinati proprio a queste zone che spesso sono oggetto dell'illegalità. A ciò si è affiancata la necessità di rendere omaggio al sacrificio di un servitore dello Stato, Michele Marzano, e grazie a questa concomitanza d'intenti si è potuto oggi celebrare questa inaugurazione dove la targa qui esposta rappresenta senz'altro un baluardo di legalità cui tutti dovranno fare riferimento" 

Anche il Col. Marco Guerrini, Comandante del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, ha posto l'accento sull'aspetto legalità: "Questa di oggi non è solo una semplice commemorazione, è soprattutto l'evidente legame che lega e rinsalda ancor più l'Arma alle comunità ed alle Istituzioni civili. Ricordo che l'arma è presente sul territorio nazionale con oltre 5000 mila presidi e Stazioni che rappresentano la nostra unità elementare, ma che in realtà di elementare hanno ben poco in quanto la loro gestione è particolarmente complessa ed importantissima per il ruolo che svolgono"

Ultimo intervento della giornata quello di un pronipote di Michele Marzano, il Prof. Ferdinando Rocca, promotore e custode dell'intera cruenta vicenda i cui risvolti, relativamente ai fatti accaduti all'epoca, ancora oggi non sono molto chiari alla famiglia.  "La nostra famiglia, oggi quasi tutta presente, vuole innanzitutto ringraziare l'Amministrazione Comunale per il continuo adoperarsi affinchè la nuova piazza porti il nome del nostro caro congiunto, e la Prefettura di Reggio Calabria che per conto del Ministero dell'Interno ha permesso, attraverso i fondi impiegati, di realizzare l'opera. Ci tengo a dire che la cosa importante per un uomo non è la fama o la gloria personale, ma il vivere e l'operare a stretto contatto con la comunità, è questo che rappresenta un segno identitario della persona e di un popolo, ed è questo ciò che Michele Marzano, fino al girono della sua morte, ha sempre creduto e professato. Per questo dico che ricordare oggi Michele Marzano ha senso! la sua storia ci dice che siamo qui, oggi, per commemorarlo e che oggi, più che mai, dobbiamo sentirci fieri di essere bovalinesi ancor prima di sentirci italiani. Ci dice anche che noi dobbiamo stare sempre dalla parte dello Stato anche quando ci sembra che questo non ci sia"

La cerimonia d'intitolazione della piazza si è conclusa con un sobrio rinfresco.


Pasquale Rosaci