Economia
Borse europee partono in calo dopo crolli in Asia. Shanghai perde l' 8,5%, timori su economia cinese
MILANO, 27 LUGLIO 2015 - Avvio pesante per le borse europee, che risentono del nuovo crollo dei listini cinesi, affossati dai timori sull'economia del colosso asiatico e sulla sostenibilità delle misure anti-bolla adottate dal governo di Pechino. Parigi e Francoforte cedono l'1,4%, Milano e Madrid l'1,2% mentre Londra contiene i ribassi allo 0,46%. Negativi anche i future su Wall Street mentre Hong Kong, alle battute finali, cede il 3,3%. In Germania è attesa la pubblicazione dell'indice Ifo di luglio. [MORE]
Shanghai crolla dell' 8,5%, peggior seduta dal 2007. Nuovo crollo per i listini cinesi: la borsa di Shanghai ha perso l'8,48%, nella peggior seduta dal febbraio 2007, quella di Shenzhen il 7%. Il tonfo pone fine a una corsa al rialzo durato tre settimane e alimentato da una serie imponente di provvedimenti governativi. A pesare sono i timori degli investitori per la tenuta dell'economia cinese dopo la diffusione dei dati sull'andamento degli utili delle imprese a giugno che hanno fatto segnare un -0,3% rispetto all'anno precedente e al +0,6% registrato a maggio. Ha contribuito al crollo dei titoli cinese anche il calo dell'indice dei tioli It che e' arrivato a perdere il 3% e i dubbi sulle misure anti-bolla adottate da Pechino a inizio luglio per contrastare la crisi.
Lo scoppio della bolla del mercato azionario cinese. Le borse di Shanghai e Shenzhen, in un anno sono cresciute del 150%. Poi, dallo scorso 12 giugno è iniziato il declino e il valore del listino si è abbassato di circa il 30%. A essere colpiti sono stati soprattutto i piccoli investitori e quelli giunti negli ultimi mesi sul mercato: un esercito di milionari nati in pochi mesi e oggi già sul lastrico. Cosa è successo? Secondo le autorità cinesi che regolano il mercato borsistico (China Securities Regulatory Commission), il forte sgonfiamento di una bolla speculativa ha portato al panico. In pratica, la fuga dall’immobiliare a causa del calo dei prezzi si è trasformata in una corsa agli investimenti finanziari, ma la discesa sul mercato di tanti piccoli azionisti nelle Borse si è rivelata insostenibile a causa dell’eccessiva separazione fra i “fondamentali” dell’economia reale cinese, in frenata, e la crescita dei mercati azionari.
Panico fuori luogo. Tra gli esperti resta tuttavia la fiducia che nel medio-lungo periodo le misure adottate dal governo per frenare il crollo avranno effetto: il mercato è ancora giovane e ha la forza di riprendersi. Inoltre il volume degli scambi è pari solo a 1/3 del Pil cinese.
Spread Btp/Bund apre stabile a 117 punti. Apertura stabile per lo spread fra Btp e Bund, Il differenziale segna 117 punti, lo stesso livello della chiusura di venerdì. Il rendimento espresso è pari all'1,87%.
Tiziano Rugi
Foto: Agi.it