Economia
Borsa di Milano chiude in controtendenza trainata dai bancari (+0,7%), Europa in rosso
MILANO, 23 NOVEMBRE 2015 - Chiusura positiva per Piazza Affari, in controtendenza con le principali Borse del Vecchio Continente e nonostante lo stacco della cedola di cinque big (Terna, Tenaris, Atlantia, Mediobanca e Mediolanum) abbia avuto un effetto negativo dello 0,20%. Il Ftse Mib è salito dello 0,70% e il Ftse All Share dello 0,65%, quando il Cac40 a Parigi ha chiuso a -0,44%, il Dax30 a Francoforte a -0,25%, e il Ftse100 a Londra a -0,46%. La differenza di andamento tra Milano ne le principali Borse europee è dovuta soprattutto al fatto che a Piazza Affari c'è stato un deciso recupero delle banche, dopo i cali di venerdì scorso, e sul listino milanese i titoli degli istituti di credito hanno un peso consistente. [MORE]
Gli analisti non vedono un fattore di criticità nelle decisioni prese ieri dal governo per il salvataggio dei quattro piccoli istituti del centro italia (Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara): da una parte gli istituti italiani saranno chiamati a versare nel loro complesso quasi 4 miliardi, ma dall'altro si evita che si venga a creare un rischio contagio per l'intero sistema restando all'interno dei parametri decisi dall'Unione europea. Per contro, in Europa si è registrata la debolezza di molti titoli del comparto minerario e di quello dell'energia, con una esposizione diversa degli indici di Parigi, Francoforte e Londra a questi titoli.
Bene anche la galassia Fiat: Cnh Industrial ha segnato una delle migliori performance nel segmento principale (+2,71% a 6,45 euro), bene anche Fca (+1,53% a 13,3 euro), ed Exor (+1,13% a 41,26 euro). Segno opposto per Moncler (-2,35% a 14,52 euro), in una giornata debole per molti titoli del lusso a livello continentale. Sul fronte dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,0602 dollari (1,0641 venerdì e 1,0629 in avvio), e a 130,45 yen (130,73 e 130,78), con il biglietto verde che vale 123,01 yen (122,85 e 123,11). Il petrolio Wti, infine, recupera terreno a 42,22 dollari al barile (+0,76%).