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Boom! Intervista ai Twist Contest per il loro album scoppiettante
CATANZARO -In occasione dell’uscita dell’album Boom! Il 4 novembre, i Twist Contest a tu per voi con noi in questa intervista.[MORE]
Dieci anni di attività live sui palchi di tutta Italia, descrivete i Twist Contest in dieci parole?
Voglia di suonare, fare musica divertendoci trasmettendo allegria e spensieratezza.
Una formazione storica e numerosa, come siete cresciuti musicalmente e nella tecnica?
L’evoluzione musicale dei Twist Contest è stata dettata dalle esperienze fatte durante i live, sul campo. In altre parole siamo quello che siamo per tutte le situazioni vissute durante i concerti che, mettendoci alla prova, hanno plasmato il nostro mood. Non c’è teoria nel percorso fatto, è stata la gente, le persone, le feste e tutti i posti in cui abbiamo portato la nostra musica che hanno creato, un pezzetto alla volta, il nostro spettacolo e la nostra attitudine. L’intenzione di voler far divertire chi ci ascolta rende indispensabile offrire un’esibizione tagliata su e per il pubblico che abbiamo davanti: facciamo centro quando i feedback che riceviamo sono risate e partecipazione.
Boom! è il vostro primo long playing, come è nata l’idea?
Boom! è nato per celebrare i 10 anni di attività live dei Twist Contest e per suggellare con qualcosa di cui rimanesse traccia la nostra storia e la nostra passione. I live sono un’esplosione di vita che è tanto intensa quanto breve, inizia e finisce in una serata, quindi abbiamo sentito la forte esigenza di produrre qualcosa di duraturo che, raccontando i nostri dieci anni di attività live, racchiudesse ciò che siamo.
Dieci tracce in cui scorrono ritmi vari: ska, twist, reggae e soprattutto rock’n’ roll, come mai questa scelta ritmica e qual è la vostra anima predominante?
La nostra ritmica è una commistione di stili che rendono il sound accattivante e non banale. La radice della scelta proviene dai nostri background musicali, delle nostre esperienze da musicisti ma ancor prima da estimatori di generi e artisti. Il mix di ska, reggae e rock’n roll si fonda sui forti legami che abbiamo stabilito negli anni con generi come il blues, il rock e con i brani cardine del cantautorato italiano che insieme, hanno formato e maturato il nostro stile e il nostro sound.
La scrittura è molto semplice e divertente, mentre il rapporto di coppia e le sue folli dinamiche sentimentali diventa il tema quasi centrale, a quali artisti vi siete ispirati?
In realtà non ci siamo ispirati ad altri perché i brani raccontano ciò che succede vivendo. Per questo è inevitabile che ci siano dei luoghi comuni e dei rimandi ad altri artisti, la cosa non è voluta ma semplicemente dovuta al fatto che le esperienze di vita in ambiti come il rapporto di coppia si somigliano un po’ nelle storie di tutti.
Se con Pasquetta vince la spensieratezza, non manca il ricordo di Adriano Celentano e Vasco Rossi in 24mila Baci e Tango della Gelosia, in che modo siete riusciti a misurarvi con questi grandi interpreti per dare una vostra rivisitazione personale e originale?
Capita a tutti di ascoltare un brano e di sentirlo proprio perché in qualche modo racconta le nostre sensazioni: ebbene, è quello che succede a noi quando inseriamo nel nostro repertorio delle cover. L’intento è quello di rendere più nostri i brani di grandi artisti come Celentano e Vasco e per questo, nel rispetto della loro genialità musicale, li ripensiamo e riarrangiamo in modo facciano appeal con noi.
Qual è secondo voi il rischio di tale operazione di recupero e confronto con grandi personaggi della musica italiana e, quindi, l’errore da non compiere?
L’imitazione, ovviamente! Quando ci si misura con colossi della musica italiana, e in generale con brani di altri artisti, non bisogna cercare di riprodurre esattamente il brano nella sua interpretazione originale. In primo luogo sarebbe un’impresa impossibile, ma soprattutto non avrebbe senso cercare di spersonalizzarsi per imitare qualcun altro. Quindi il segreto per evitare di incorrere in questo rischio è reinterpretare le cover secondo il proprio stile e il proprio gusto.
Cosa divide oggi la musica e cosa invece unisce ancora i musicisti?
La musica è divisa a causa del business che vi è stato montato che la snaturalizza e la allontana da ciò per cui nasce. La musica è per definizione condivisione di emozioni, di momenti e di ricordi. Nella storia è sempre stata elemento di unione pura tra persone, culture e generazioni. Oggi è diventata prodotto da vendere e bene di largo consumo da commercializzare. Questo la divide e la smembra della sua intrinseca essenza. Fortunatamente non è sempre così: musicisti cosiddetti di nicchia sono invece uniti dalla musica che in questi ambienti concerta la passione e l’arte di tutti.
Quali sono tre motivi per ascoltare il vostro album?
Ascoltate il nostro album:
1. perché contiene brani inediti che ci raccontano e ci descrivono
2. perché potrete ritrovarci un po’ di voi e della vostra vita
3. perché mette allegria!
Quali sono i progetti futuri se si possono anticipare?
Abbiamo qualche nuovo progetto che sta prendendo forma, ma non c’è nulla di definito perciò non possiamo svelarvi nulla! Per ora speriamo che Boom! possa raggiungere e far divertire ancora tante persone..
Iolanda Raffaele