Attacchi terroristici in tutto l'Iraq, in vista del vertice della Lega Araba
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BAGHDAD, 20 MARZO 2012 - Non si ferma la violenza in Iraq. Stamattina, esattamente nove anni dopo l'inizio dell'invasione anglo-americana, una serie di sanguinosi attentati hanno martoriato l'intero Paese. Secondo le forze di sicurezza governative, gli attacchi suicidi e le esplosioni di autobombe avrebbero interessato una mezza dozzina di città, uccidendo almeno 39 persone e ferendone più di cento. Finora non ci sono state rivendicazioni, ma con ogni probabilità gli attacchi sono da attribuire agli insurgents sunniti che da anni cercano di impedire la pacificazione del paese, opponendosi allo status quo a leadership sciita frettolosamente messo in piedi dalle forze occidentali. Non a caso, ben due autobombe sono scoppiate a Kerbala, città santa per gli sciiti, mietendo una dozzina di vittime.[MORE]
Gli attentati di oggi sono certamente collegati ad una volontà di destabilizzare l'Iraq in vista della riunione della Lega Araba, che si terrà la settimana prossima nel Paese (prima volta dal 1990). Una delle esplosioni è avvenuta subito fuori dal perimetro di difesa del Ministero degli Affari Esteri a Baghdad, dove decine di diplomatici iracheni stavano lavorando alla preparazione del summit. Nessun membro del personale ministeriale è rimasto coinvolto, ma vi sarebbero comunque sei feriti.
Questi episodi hanno vanificato i tentativi governativi di presentare l'Iraq come un Paese in via di normalizzazione dopo la partenza delle truppe internazionali, sforzi di cui l'incontro della Lega doveva essere il coronamento. Il vertice, beninteso, avrà luogo comunque, e richiederà misure imponenti per proteggere le migliaia di leader politici, diplomatici e giornalisti che si riverseranno nella capitale. Numerosi reparti aggiuntivi di esercito e polizia stanno venendo trasferiti a Baghdad in queste ore, e decine di posti di blocco verranno messi in piedi. Obiettivo per il premier al-Maliki: assicurarsi che tutto fili liscio in questo appuntamento fondamentale per la sua leadership, in cerca di un rafforzamento nello scacchiere mediorientale e, in particolare, del rapporto con l'Arabia Saudita.
Michele Barbero
(Immagine da Italnews.net)