Bologna, uccisa da auto contromano: autopsia conferma impatto. Testimone "incastra" il poliziotto
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BOLOGNA. - "Ho visto Francesca arrivare a bordo dello scooter e ho frenato bruscamente, ma lei si è spaventata ed ha perso il controllo franando rovinosamente sull’asfalto”.
Una caduta spaventosa, forse anche un impatto, che dopo poche ore dal ricovero nel reparto di rianimazione dell'ospedale Maggior è costata la vita alla giovane studentessa Francesca Mazzili.[MORE]
Oggi l’uomo – indagato dalla Procura di Bologna per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza - ha rilasciato la sua versione dei fatti alla polizia municipale di Bologna. Il 52enne, poliziotto di origine inglese in forza alla Polaria, ha ammesso di aver imboccato viale Pietramellara contromano, non accorgendosi del cartello presente su via Cipriani che segnalava 'a chiare lettere' l'obbligo di svolta a destra.
La manovra azzardata - l'auto che si immette sui viali di circonvallazione contromano - è considerata dalla Procura di Piazza Trento Trieste la causa diretta della incidente e, quindi, del decessodi Francesca Mazzilli.
Dagli accertamenti scientifici eseguiti dopo l’incidente, intanto, appare chiaro che un impatto tra i due mezzi c’è stato. Resta ancora da decifrare se l’impatto sia stata diretto o se, come sostiene l’uomo, la 26enne sia prima scivolata a terra.
L’esame autoptico sul corpo della ragazza, eseguito ieri dal medico legale Elena Invernizzi, ha chiarito oltre alle cause della morte anche la dinamica della collisione e i dettagli più sottili dell'incidente. Ad esempio, è stato accertato che la ragazza aveva sicuramente il casco ben allacciato.
A spiegarlo è Giuseppe Fortuni, consulente della famiglia della vittima, che oggi ha partecipato all’autopsia.
La 26enne è morta subito dopo l’impatto, riferisce Fortuni: e’ stata rianimata ma “le ferite riportate non potevano lasciare speranze”. Sotto il mento della ragazza, spiega Fortuni, il segno tipico lasciato dallo sfilarsi di un cinturino regolarmente allacciato. Un evento comune, aggiunge il consulente, in incidenti come quello in questione. Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente, Fortuni non si sbilancia: sarà necessario, prima, esaminare anche il casco e soprattutto l’auto. Il consulente, infine, riferisce che dal corpo della ragazza sono stati espiantati gli organi per la donazione
I magistrati che indagano sull'incidente mortale dovranno anche vagliare attentamente la testimonianza di una persona che ha spiegato agli agenti di polizia municipale, intervenuti sul posto, che l'impatto c'è stato e che l'automobile aveva i fari spenti.
Massimiliano Riverso