Cronaca

Bologna, People Mover: Il comitato chiede un'istruttoria

BOLOGNA, 13 NOVEMBRE - Utile e necessario: così il sindaco di Bologna, Virginio Merola definisce il People Mover, la monorotaia che collegherà la stazione all'aeroporto. "Il People Mover è utile a Bologna - spiega il primo cittadino - perché garantisce un'accessibilità al nostro sistema urbano, collega stazione e aeroporto in otto minuti. Avere la possibilità di prenotarlo da Milano o da Roma, collegate con l'alta velocità, dà un vantaggio competitivo alla nostra città”. E a chi non crede all’utilità dell’opera urbana e ai vantaggi che ne deriverebbero, dice: “Non c'è nulla di più provinciale che dire che non è utile al futuro di Bologna".[MORE]

Il sindaco ribadisce il rispetto degli impegni presi con gli elettori: "Abbiamo una democrazia rappresentativa con degli eletti, che hanno detto in campagna elettorale che ritengono, candidandomi a sindaco, che quella è un'opera che si deve fare”.

Ma sono ancora tanti i dubbi e le perplessità intorno alla realizzazione dell’infrastruttura, i cui lavori inizieranno a gennaio. Per Sinistra ecologia e libertà il People Mover non è una priorità.

Il consigliere del Pdl, Galeazzo Bignami definisce il Progetto People mover, un potenziale danno all’erario comunale di Bologna. Lo stesso consigliere ha presentato un’interrogazione alla Giunta in merito alle procedure adoperate dal Comune per la realizzazione dell’opera e del suo project financing.

Nell’interrogazione il consigliere menziona come l’opera dovrebbe essere realizzata: in autofinanziamento da parte del concessionario che, in questo modo rientrerebbe dei costi sostenuti attraverso i proventi ricavati dalla prossima gestione. “Inoltre – aggiunge il consigliere Pdl - è previsto un contributo della Regione di 25.000.000 di euro, e uno di Società Aeroporto di 2.700.000”.

Il Comune di Bologna, dichiara Bignami, “senza nulla avere stanziato, né in sede di approvazione del bilancio annuale né in sede di approvazione del bilancio triennale, né in altra partita contabile, si è impegnato a fornire un contributo variabile per ogni anno di esercizio a seconda dei risultati di gestione, ammontante al massimo a 1.500.000 euro l’anno”.  

Per Bignami sono discutibili le operazioni contabili, ritenendole “idonee a cagionare danni all’erario comunale”. Sempre per il consigliere, esiste il dubbio che “siano state eluse nella fattispecie le norme in materia di affidamento delle opere pubbliche”. Con l’interrogazione alla Giunta chiede di accertare se a carico degli uffici comunali e dell’Assessorato competente, come pure dei dirigenti di ATC, siano riscontrabili responsabilità e inadempienze a danno dell’erario comunale.

Intanto, il People Mover è vicino alla cantierabilità. E’ stato costituito un comitato, chiamato 'No People Mover', che giudica la monorotaia «un'opera assolutamente inutile» e costosa. Il comitato ha già avviato le raccolte firme contro la realizzazione dell’infrastruttura.  "Cittadini di Bologna, non permettete un altro scempio alla vostra città, mentre i servizi sono tagliati per mancanza di fondi, il trasporto pubblico ridotto e il biglietto di chi ogni giorno viaggia sui mezzi pubblici aumentato".

E’ l'appello, non l’unico, lanciato dal comitato 'No People Mover' nella città delle Due Torri, contro il progetto del Comune di realizzare una sopraelevata che colleghi la stazione ferroviaria all'aeroporto. Una mobilitazione in contemporanea con quella contro il Civis, il tram su gomma finito sotto la lente della Procura e al momento congelato con la sospensione dei lavori decisa dal comune di Bologna.

Sergio Brasini del Comitato No People Mover si aggira per le vie del centro per informare e raccogliere adesioni. “Si tratta di un comitato di cittadini indipendente e non legato a nessun partito, anche se l'opposizione e il Movimento 5 stelle sono contrarie all'opera”.

Saranno necessarie almeno 2.000 firme perché possa essere aperta un'istruttoria pubblica, ma in sole due settimane sono arrivate quasi a 2.000. “Puntiamo ad averne molte di più entro il 15 novembre perché il Sindaco ha annunciato l'avvio dei cantieri per gennaio. Con i nostri banchetti, raccogliamo circa 100 firme al giorno”, dichiara il Comitato. "Volete sentirvi dire, magari tra sette anni e dopo aver speso immense risorse, da chi oggi incensa quest’opera 'se l'avessimo saputo….' come sta succedendo oggi con il Civis?", reclamano a gran voce i cittadini che aderiscono al comitato.

E dopo il “no” da parte dell’architetto Pierluigi Cervellati, urbanista e professore nella Facoltà di Architettura dell'Università di Venezia, anche la giornalista Milena Gabanelli ha firmato la petizione per dire “no” al People Mover e chiedere un'istruttoria pubblica sulla realizzazione dell’opera. La stessa Gabanelli rilevava, in una puntata della trasmissione Report di qualche mese fa, come si potrebbe facilmente organizzare un trasporto tramite treno tra stazione e aeroporto, utilizzando strutture in già esistenti.

Secondo il Comitato, la città di Bologna non può permettersi, in questo momento di crisi, di spendere 120 milioni euro. Inoltre esiste una soluzione alternativa: il Servizio Ferroviario Metropolitano, più ecocompatibile ed economico, che costerebbe al massimo 30 milioni di euro.

Nei giorni scorsi il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha incontrato il Ministro Matteoli per parlare d’infrastrutture, ma soprattutto del Servizio Ferroviario Metropolitano. Secondo il Comitato, esistono già i binari ferroviari che raggiungono la pista di atterraggio, “senza contare che tra qualche anno è in progetto una rivisitazione dell'ubicazione dell'aeroporto”, aggiungono i cittadini.

Ma se le motivazioni del Comitato appaiono valevoli, perché si è deciso di dare l'inizio ai lavori?

Secondo Sergio Brasini e il Comitato “No People Mover”, la società Marconi Express “è partecipata da Consorzio Cooperative Costruzioni e ATC, ma non è chiaro come quest'ultima possa recuperare la sua quota parte”.

In ogni caso, continua Brasini, “Il buon numero dei passeggeri in transito all'aeroporto Marconi non è definitivo, poiché esiste la crisi e una compagnia aerea potrebbe scegliere un altro aeroporto”. In conclusione, se ATC non riuscirà a trovare i capitali, saranno i cittadini a pagare parte dell'opera. Come? Con l'aumento del costo del biglietto dell'autobus. Inoltre, aggiunge Brasini “con la sospensione del Civis, le cooperative sono rimaste a bocca asciutta, quindi il People Mover è un modo per farle lavorare! Il sospetto è molto forte.“

Ma il comitato ha anche altro di cui preoccuparsi. Durante la raccolta delle firme si è reso conto che «gran parte della cittadinanza bolognese non è a conoscenza del problema”, e fatto ancora più grave “alcuni di loro non sanno nemmeno dell'esistenza del problema», quando invece l'amministrazione ha già annunciato per gennaio l'inizio dei lavori.

Ma il «No People Mover» non intende arrendersi, e annuncia che farà di tutto per far sì che il Comune di Bologna ci ripensi, e che tenga conto soprattutto “dei gravissimi problemi ambientali e idrogeologici che i tragici avvenimenti di questi giorni propongono, concausa il consumo sfrenato del territorio».

Sabrina Brandone