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Bologna FC, Guaraldi non si fida: il milione c'è, ma l'accordo con gli americani salta
BOLOGNA, 25 SETTEMBRE 2014 – Dopo la riunione tenutasi ieri sera tra Guaraldi e soci, il Bologna sembrava ad un passo dalla vendita. Ma tra le parti non c'è accordo, ed è di nuovo tutto fermo. “Noi abbiamo fatto tutto ciò che ci è stato chiesto” ha commentato in tarda serata un uomo vicino a Joe Tacopina, businessman italo-americano proveniente dagli States. Ma secondo i soci rossoblù c'è qualcosa che non torna: “Non ci dicono chi sono gli investitori e la legge italiana lo richiede. Chi c’è dietro Tacopina?". Gli investitori Usa hanno versato come d'accordo il milione di euro richiesto, ma non nelle casse del club, bensì su un conto messo a disposizione del notaio Ferretti: “Lo prenda in consegna in attesa di nostre indicazioni” gli è stato scritto. Ma secondo il Bologna quei soldi “non sono vincolanti, Tacopina e i suoi possono riprenderseli quando vogliono, non abbiamo firmato alcun accordo e hanno detto no a tutte le richieste che gli abbiamo fatto". [MORE]
Intanto la situazione si fa sempre più caotica, e in città si invoca sempre più l'ingresso di Tacopina e l'addio di Guaraldi. Ieri il sindaco Merola ha incontrato per 45 minuti Joe Tacopina e Joey Saputo, e guarda con ottimismo alla svolta societaria: “Per il Bologna questo è un momento storico”. Secondo il primo cittadino, questo è il momento di stringere: "Ci sono tutte le condizioni per realizzare un progetto non di breve respiro- ha commentato - ma per la città e per la nostra squadra di calcio, e quindi come sindaco, sento la necessità di dire che la soluzione c'è, è possibile, è praticabile e mi auguro che presto si chiuda la trattativa e ci sia una nuova proprietà con la quale noi ci si possa confrontare per un progetto".
Guaraldi sarebbe furibondo con tutti coloro che l'hanno convinto ad intraprendere questa strada. La preoccupazione più grande degli azionisti è che Tacopina non abbia investitori alle spalle e che, in caso di fallimento, finiscano per essere ricoinvolti sia civilmente che penalmente: riguardo ad un eventuale default, infatti, sarebbero chiamati a risponderne non solo i nuovi proprietari, ma anche i vecchi, e Guaraldi per primo. Al momento il rischio è che la trattativa vada in fumo è altissimo e, mancando le firme sui contratti, gli americani non hanno l'esclusiva sull'acquisto.
(Immagine da: ilrestodelcarlino.it)
Stefania Putzu