Cronaca

Bologna, ultimo whisky per il Roxy Bar: chiude il celebre locale della "vita spericolata"

BOLOGNA, 17 APRILE 2014 – Ieri sera è stato servito l'ultimo whisky al Roxy Bar, lo storico locale di Via Rizzoli 9 reso celebre da Vasco Rossi nella sua canzone “vita spericolata”. Troppi costi e magri guadagni, così il titolare, Salvatore Giovinazzo, ha deciso di chiudere I battenti, e da oggi le serrande del locale saranno abbassate e l'insegna spenta.[MORE]

Il Roxy Bar è citato nelle guide turistiche, e appare perfino sul sito Bologna Welcome, dove gli viene dedicato un paragrafo. L'icona della cultura pop della città racconta sul suo sito internet il rapporto che c'era con il Blasco, prima che quest'ultimo diventasse il rocker da sold out negli stadi. Vasco Rossi non solo andava a bersi il suo whisky ma, chitarra sotto braccio, suonava la sua musica seduto sul marciapiede di fianco all'ingresso. Ed è per questo che nella sua “vita spericolata” ha voluto rendere omaggio al locale che lo aveva accolto ben prima che diventasse qualcuno.

Ora, chi arriverà sotto le Due Torri per visitare il celebre locale con l'intenzione di lasciare la propria firma fra le migliaia di scritte e dediche che affollano I muri della scala che porta alla toilette, rimarrà sicuramente deluso. Il titolare, Salvatore Giovinazzo, 42 anni, ha raccontato alle pagine del Resto del Carlino di aver deciso di gettare la spugna perché non è più riuscito a far quadrare I conti. Giovinazzo, originario di Cosenza, ha rilevato l'attività nel 2012 dalla gestione che, nel 2010, ne aveva preso le redini dopo il ritiro dei tre soci storici.

«Ci sono gli affitti troppo alti, le tasse comunali, le spese per i dipendenti. E’ una decisione che ho preso a malincuore, visti i sacrifici che ho fatto due anni fa per comprarlo, ma ho constatato che adesso non ce la faccio più» spiega il titolare, che ha dovuto realizzare la sconfitta non solo per se stesso, ma per tutta la città. «Lo so che è un locale storico un simbolo per Bologna, e lo avevo preso proprio per quello. Le firme sui muri ci sono ancora tutte e resteranno lì, sono intoccabili. Ma cosa farò io dopo non lo so, mi prendo una vacanza e poi ci penserò».

Stefania Putzu