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Bologna, alle porte l'attesissima nona edizione del Bologna Jazz Festival

BOLOGNA, 3 OTTOBRE 2014 - Bologna si prepara a ospitare una nuova edizione del Bologna Jazz Festival, la nona, che si svolgerà dal 28 ottobre al 22 novembre. Sarà anche quest'anno una invasione di jazz a 360°: un intero mese a pieno ritmo, con grandi star per le serate nei principali teatri della città (cinque appuntamenti tra Teatro Manzoni, Teatro Arena del Sole, Teatro Duse e Unipol Auditorium) e un cast internazionale di grande richiamo anche per i numerosi concerti nei club (Cantina Bentivoglio e Bravo Caffè). Ferrara si conferma poi città jazzisticamente gemellata con Bologna: tra Teatro Comunale Claudio Abbado e Torrione Jazz Club avrà la sua fetta di grande musica e sarà parte integrante della geografia del festival.[MORE]

Dee Dee Bridgewater, Bill Frisell, Charles Lloyd, John Scofield assieme a Medeski Martin & Wood, Steve Swallow: questi i 'big' attesi nei teatri di Bologna. Jazz dalle mille sfumature espressive: accattivante con un tocco di glamour (Bridgewater), sofisticato e vintage (Frisell), spirituale e iperdinamico (Lloyd), groovy e adrenalinico (Medeski-Scofield-Martin & Wood), soulful e leggiadramente swingante (Swallow). Nomi altisonanti anche per il palcoscenico del Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara, dove Ferrara Musica produce in co-promozione con il BJF due concerti con un focus speciale sul pianoforte: in chiave di virtuosismo mozzafiato con Hiromi (in solo) e di suadente classicità con Kenny Barron (in duo con Dave Holland). I tre club coinvolti nel festival, locali tra i più rinomati nel panorama musicale internazionale, risponderanno con una programmazione di prim'ordine: Uri Caine & Han Bennink, Steve Kuhn, Fred Wesley, Robert Glasper, George Cables, Lou Donaldson, John Abercrombie, Anat Cohen, John Taylor, il Claudia Quintet con Chris Speed e John Hollenbeck. Alcuni degli artisti in programma nei jazz club potranno essere ascoltati sia a Bologna che a Ferrara in giorni diversi.

Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall'Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol e del main sponsor Gruppo Hera.

Il concerto inaugurale dell'edizione 2014 del Bologna Jazz Festival avverrà in 'trasferta', con una sorta di anteprima al Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara: qui il martedì 28 ottobre la pianista giapponese Hiromi sarà protagonista in piano solo, il contesto probabilmente più adatto per rimanere folgorati dalle sue funamboliche rivisitazioni del repertorio jazzistico, oltre che dalla toccante bellezza delle sue composizioni originali. Il festival tornerà poi nel teatro ferrarese il lunedì 17 novembre, con un duo di musicisti che hanno dominato la scena jazzistica degli ultimi cinquant'anni, il pianista Kenny Barron e il contrabbassista Dave Holland: un organico intimista ma dalla colossale forza espressiva.

Il primo grande appuntamento teatrale a Bologna si terrà sabato 1 novembre, quando Dee Dee Bridgewater salirà sul palcoscenico del Teatro Manzoni con la sua band. Indiscussa jazz diva, la cantante, dopo anni di concerti 'a tema' incentrati sulle sue produzioni discografiche, si concederà una serata a la carte: una libera esplorazione del suo ormai ampio repertorio, tra jazz, soul, canzoni d'autore…

Continuando verso le altre principali tappe nei teatri bolognesi, si arriva a martedì 4 novembre: il nuovo Unipol Auditorium di via Stalingrado (in zona Fiera) ospiterà il concerto di Bill Frisell, il guru della chitarra elettrica postmoderna. Assieme a un nuovo quartetto, Frisell eseguirà il suo più recente progetto, "Guitar in the Space Age!", di imminente uscita su disco: una scorribanda nel repertorio dei chitarristi statunitensi degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta, tra memorie di vintage jazzistico, pionieri del rock, folate di surf music e l'irresistibile richiamo del country.

Venerdì 14 novembre il festival si sposta al Teatro Arena del Sole, con il quartetto del sassofonista Charles Lloyd. Mito del jazz anni Sessanta, Lloyd sta ora vivendo una seconda giovinezza musicale: nelle sue performance si percepisce una vibrazione che pare l'eco della spiritualità coltraniana, all'interno di un jazz dalla matrice vigorosa e dallo slancio solistico decisamente anticonformista. La sua miscela di incandescente post-bop, con aperture di sconvolgente lirismo, lo rende uno dei solisti dalla più intensa carica espressiva tra quelli in attività.

Il Teatro Duse sarà la sede del concerto di giovedì 20 novembre, con il supergruppo che nasce dall'incontro tra la chitarra di John Scofield e il trio Medeski Martin & Wood. Riferimento assoluto della chitarra jazz degli ultimi tre decenni il primo, funamboli dell'avant-groove i secondi: il loro incontro è come un vulcano di musica hard boiled, tra jazz, rock, boogie, afro beat.

Lo Swallow Quintet sarà protagonista dell'ultimo appuntamento dell'edizione 2014 del Bologna Jazz Festival: quasi una family musicale capitanata da Steve Swallow, pioniere e maestro indiscusso del basso elettrico jazz. Con lui, sabato 22 novembre all'Unipol Auditorium, ci sarà anche Carla Bley (all'organo).

Forza e continuità del cartellone del Bologna Jazz Festival sono dovuti anche alla programmazione live nei jazz club (Cantina Bentivoglio e Bravo Caffè a Bologna, Torrione Jazz Club a Ferrara): una fitta serie di appuntamenti di tale rilevanza da dare vita a una sorta di festival nel festival. Tra Cantina Bentivoglio e Torrione si esibiranno: il quartetto della clarinettista Anat Cohen, che darà prova della sempre più notevole creatività dei musicisti recentemente immigrati negli States da Israele (il 30 ottobre alla Cantina Bentivoglio e il 31 al Torrione); il trio del pianista Steve Kuhn, affiancato niente meno che da Palle Danielsson e Billy Drummond per un nuovo affondo nella grande tradizione statunitense (il 10 novembre al Torrione e l'11 alla Cantina Bentivoglio); un chitarrista di culto come John Abercrombie in un trio all-leaders con Gary Versace e Adam Nussbaum (il 15 novembre al Torrione e in replica il 16 alla Cantina Bentivoglio); infine il quartetto di George Cables, pianista tra i più sopraffini: non per nulla è stato il prediletto di Sonny Rollins, Dexter Gordon, Art Pepper (per lui una tripletta di concerti: il 18 e il 19 novembre alla Cantina Bentivoglio, il 21 al Torrione). I concerti del gruppo di George Cables presso la Cantina Bentivoglio verranno registrati per produrre un disco che celebrerà i venticinque anni di attività dello storico locale di Via Mascarella.

Ancora alla Cantina Bentivoglio, il 5 novembre, si esibirà il trio del pianista Eugenio Macchia: con questo concerto prende vita il gemellaggio del BJF con il Premio Massimo Urbani, un'ulteriore importante collaborazione nell'ambito della valorizzazione dei giovani talenti del jazz.

Esclusivamente al Torrione si potranno inoltre ascoltare gli artisti più legati all'attualità jazzistica: il 3 novembre il duo Sonic Boom, ovvero gli slanci avanguardistici e iconoclasti del pianista Uri Caine e del batterista Han Bennink; il 7 novembre il Claudia Quintet, dietro il cui enigmatico nome si celano i talenti di Chris Speed, Matt Moran, Red Wierenga, Robert Landfermann e John Hollenbeck; l'8 novembre un piano solo di John Taylor, compositore e strumentista di riferimento per il modern jazz made in UK, che presenterà il suo ultimo disco pubblicato dalla CAM Records.
Il Bravo Caffè anche quest'anno rinnova la partnership con il BJF, con un programma interamente incentrato sulla black music, nelle sue più ampie accezioni. Si parte il 29 ottobre con il quartetto del sassofonista Lou Donaldson, un mito della più aurea stagione dell'hard bop e del soul jazz, protagonista di innumerevoli successi immortalati dalla Blue Note. Si prosegue il 6 novembre con la band di Fred Wesley, il cui trombone ha lasciato una scia indelebile nel jazz e nel funk, soprattutto quando impegnato alla corte di James Brown. Conclude il trittico, il 12 novembre, Robert Glasper con i suoi Experiment, band con la quale l'apprezzato pianista afro-americano esplora il lato più ribollente della sua creatività, tra neo-soul, hip-hop, jazz, gospel e R&B.

Realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, giunge alla sua seconda edizione il Progetto Didattico "Massimo Mutti", che culminerà il 9 novembre all'Oratorio San Filippo Neri in un saggio finale aperto al pubblico in forma di doppio concerto (pomeridiano e serale) degli allievi e docenti del Conservatorio "G.B. Martini" di Bologna, quest'anno coadiuvati da John Taylor. Sarà Taylor, assieme a Massimo Morganti, a dirigere la Bologna Conservatoire Big Band, con la partecipazione solistica di Diana Torto e Julian Siegel, in un programma che comprende musiche dello stesso Taylor e di Kenny Wheeler. In occasione della serata, ai migliori allievi del progetto didattico verrà consegnato il Premio "Massimo Mutti", consistente in borse di studio per le Master Class Internazionali di Siena Jazz 2015.

Al fianco di questa impressionante sequenza di live, il BJF aggiunge anche proiezioni cinematografiche e incontri. Lo schermo del Cinema Lumière si tingerà di jazz in due occasioni: il 2 novembre con la proiezione di cortometraggi diretti da Gianni Amico e il 13 con il lungometraggio Charles Lloyd: Arrows Into Infinity, documentario dedicato al grande sassofonista che la sera seguente si esibirà all'Arena del Sole e che sarà presente di persona alla proiezione assieme alla regista Dorothy Darr.
Il pianista Emiliano Pintori terrà invece una serie di lezioni presso il Museo internazionale e biblioteca della musica a Palazzo Sanguinetti: quattro appuntamenti pomeridiani (nei giorni 8, 15, 22, 29 novembre) dedicati rispettivamente a Cab Calloway, Cole Porter, Ray Charles e John Coltrane.

Per informazioni consultare il sito web: www.bolognajazzfestival.com

Fonte Ufficio Stampa Bologna Jazz Festival