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Body Worlds. Il Ciclo della Vita.

 ROMA, 10 NOVEMBRE 2014. La prima mostra fu allestita nel 1995 in Giappone e da allora ha collezionato numeri da record.
Gli organizzatori tengono a ricordare che nel suo girovagare per il mondo Body Worlds-The Original Exhibition of Real Human Bodies è riuscito ha raccogliere più di 40 milioni di visitatori. E non solo esperti del settore come medici e uomini di scienza, ma anche persone comuni.
Dopo essere stata ospitata dalle officine Farneto tra il 2012 e il 2013, quest’anno è nuovamente a Roma negli spazi del Set, e rimarrà nella capitale dal 16 ottobre 2014 al 15 febbraio 2015.

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Gli incredibili preparati plastinati sono creazioni nate dal lavoro dell’anatomopatologo Gunther von Hagens. Da alcuni soprannominato dottor morte, inventò la tecnica della plastinazione negli anni 70 mentre insegnava nell’istituto di Anatomia e Patologia dell’università di Heidelberg. Accusato a volte di denigrare la morte e di non portare il giusto rispetto ai defunti, il dottor von Hagen ha saputo ben sfruttare anche la pubblicità più negativa per trasformare la sua opera in un vero e proprio fenomeno non solo scientifico ma anche artistico.
La plastinazione è un procedimento estremamente lungo, per ogni singolo corpo occorrono circa 1500 ore e di solito è completato nel giro di un anno. I liquidi e i grassi corporei vengono completamente eliminati per evitare la decomposizione. I fluidi rimossi sono sostituiti con polimeri e siliconi che vanno a penetrare in ogni singola cellula. Si ottengono così corpi cristallizzati, perfetti in ogni singolo particolare.
Il desiderio di essere utili alla scienza, ma probabilmente anche più l’innato desiderio dell’uomo di riuscire ad essere in qualche modo immortale, ha spinto moltissimi individui a cedere il proprio corpo. L’Institute for Plastination si occupa del programma di donazione dei corpi dal 1982, e fino ad oggi già 13000 persone hanno deciso di votare se stessi alla medicina e di essere trasformati in sculture. Basta una firma su un modulo per restare immortalati in pose plastiche per l’eternità, sotto forti luci, soggetti agli sguardi (a volte un po’ disgustati) di perfetti sconosciuti; sguardi che arrivano fino nelle viscere del proprio essere, letteralmente.
Quella Tecnica, inizialmente pensata per la formazione degli studenti di medicina, è diventata quindi nel giro di 20 anni strumento per diffondere conoscenza sul corpo umano anche tra i profani, compresi i bambini. Assolutamente adatta anche ai più piccoli, che anzi sembrano esserne totalmente rapiti, la mostra è un ottimo sistema di apprendimento. Lo stesso sito della Body Worlds propone una guida scaricabile per insegnati e studenti, con tanto di suggerimenti su attività da svolgere in classe.
Quest’anno l’esposizione è dedicata al ciclo della vita. Dal momento del concepimento alla vecchiaia sono ripercorse tutte le varie fasi della nostra esistenza. Struttura ossea, articolazioni, sistema nervoso e circolatorio, il sistema linfatico, i muscoli, gli organi interni: tappe attraverso le quali è mostrato lo sviluppo del corpo e il suo trasformarsi, secondo i naturali ritmi della crescita o a causa di patologie, che insorgono spesso e volentieri per l’incuria con cui viene trattata questa macchina praticamente perfetta. Body Worlds quindi tiene fede al suo progetto non solo di illustrare come è il corpo e come lavora, ma anche di informare e istruire il più vasto pubblico possibile su corretta alimentazione e stile di vita, al fine di garantire il miglior funzionamento possibile del corpo stesso.
Ricordato l’importante aspetto divulgativo di tutta l’opera non va trascurato l’aspetto artistico. Questi corpi non sono solo prodotto di lavoro scientifico destinato a uno studio prettamente medico o con finalità informative, ma vere e proprie opere d’arte. D’altronde il legame tra arte e corpo è sempre esistito, sia in quanto oggetto dell’arte stessa che suo strumento.
L’organizzazione ha voluto infatti coinvolgere gli istituti romani dell’Accademia di Belle Arti e dello IED, e ha annunciato workshop gratuiti per gli studenti, che si svolgeranno proprio negli spazi espositivi. In più comunica che verrà tenuto un ciclo di seminari, il Body (Mirror of) Worlds, dedicati al corpo e al suo rapporto con l’arte in tutte le sue varie forme, dalla pittura, alla fotografia, alla moda, al cinema.
La mostra è uno strumento affascinante per osservare come siamo fatti, vedere tutto quello che conosciamo essere sotto la nostra pelle. Sappiamo che è tutto lì e sappiamo anche che aspetto ha un cuore o un fegato, abbiamo visto centinaia di immagini su libri, riviste, e programmi televisivi dedicati, ma trovare di fronte al proprio sguardo un polmone, un cervello, o un intero apparato circolatorio, poterli osservare in ogni loro piega e curva, dentro il corpo stesso seguirne il percorso, è qualcosa di incredibilmente suggestivo. E soprattutto è qualcosa di reale, un oggetto che era sempre stato astratto nella nostra mente si materializza di fronte a noi in tutta la sua concretezza. Un percorso di scoperta che non può lasciare indifferenti.


(foto: www.bodyworldsinthecity.it)


Emanuela Innocenzi