Cultura e Spettacolo
Bob Dylan, una leggenda, ecco tutti i concerti in Italia
ROMA, 3 APRILE - Dopo un’attesa lunga tre anni, il leggendario artista americano ha annunciato che dal 3 al 9 aprile 2018 suonerà a Roma, Firenze, Mantova e Milano. Saranno i primi concerti italiani dopo il conseguimento del Premio Nobel per la Letteratura. [MORE]
Bob Dylan tornerà in Italia ad aprile 2018 per sei date del suo tour europeo. Il menestrello di Duluth, leggenda vivente della musica, suonerà a partire dal prossimo 3 aprile a Roma, Firenze, Mantova e Milano.
Il tour italiano
Dylan tornerà in Italia a tre anni di distanza dalla sua ultima apparizione del 2015. Da allora il grande cantante ha pubblicato 3 album (“Fallen Angels” nel 2016, “Triplicate” e l’appena uscito “Trouble No More” nel 2017), oltre ad essere stato insignito della Medal of Freedom dal presidente Barack Obama e ad essersi aggiudicato il Premio Nobel per la Letteratura nel 2016, onore mai conferito prima ad un musicista. Il tour partirà da Roma con un triplo appuntamento all’Auditorium Parco della Musica il 3, 4 e 5 aprile; per poi approdare al Mandelaforum di Firenze, il 7 aprile; al Palabam di Mantova, l'8 aprile, e chiudere al Teatro degli Arcimboldi di Milano il 9 aprile. I biglietti per gli eventi saranno in vendita da venerdì 10 novembre a partire dalle ore 11:00 sul circuito ticketone.
I premi ricevuti
La più grande novità per i fan del cantante è quella ritrovarlo in versione Nobel per la Letteratura, premio assegnatogli nell'ottobre del 2016 dall'Accademia Svedese “per aver creato nuove espressioni poetiche nell’ambito della grande tradizione della canzone americana”. Nel 2012 il cantante aveva ricevuto la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti dalle mani di Barack Obama. Mentre nel 2008 gli è stato conferito uno speciale Premio Pulitzer per “il suo profondo impatto sulla musica pop e sulla cultura americana, grazie a testi dalla straordinaria forza poetica”. Ha inoltre ottenuto il titolo di Officier della Légion d’Honneur francese nel 2013, il Polar Music Award svedese nel 2000 e diverse lauree ad honorem, tra cui quelle della University of St. Andrews e Princeton University, oltre a numerose altre onorificenze.
Una leggenda da oltre oltre 125 milioni di dischi
Sulla scia del lavoro di reinterpretazione iniziato con “Fallen Angels” e “Shadows In The Night”, il 31 marzo 2017 è uscito il primo album triplo della vita di Bob Dylan: “Triplicate” . I due precedenti album, “Fallen Angels” e “Shadows In The Night”, con i quali reinterpretava classici della canzone americana, gli sono valsi il plauso della critica mondiale e la nomination ai Grammy nella categoria Best Traditional Vocal Album. Gli ultimi sette studio album di Dylan sono stati universalmente riconosciuti come alcuni tra i migliori della sua gloriosa carriera, e hanno toccato nuove e ulteriori vette di successo commerciale e di critica. “Time Out Of Mind” del 1997, disco di platino, gli è valso numerosi Grammy, tra cui quello per Album “Of The Year”.
Biografia • Soffiando nel vento
Bob Dylan, al secolo Robert Zimmermann, nasce il 24 maggio del 1941 a Duluth, Minnesota (USA). A sei anni si trasferisce a Hibbing, al confine con il Canada, dove inizia a studiare pianoforte e a fare pratica su una chitarra acquistata per corrispondenza. Già a dieci anni scappa di casa, dalla sua cittadina mineraria di confine col Canada per andare a Chicago.
A 15 anni suona in un complessino, i Golden Chords, e nel 1957 al liceo conosce Echo Hellstrom, la Girl From The North Country di qualche anno dopo. Con Echo, Bob divide i primi amori per la musica: Hank Williams, Bill Haley e la sua Rock Around The Clock, un poco di hillbilly e country & western. Frequenta l'università a Minneapolis, nel 1959, e contemporaneamente inizia a suonare nei locali di Dinkytown, il sobborgo intellettuale della città, frequentato da studenti, beat, militanti della New Left e appassionati di folk. Al Ten O'Clock Scholar, un locale poco distante dall'università, si esibisce per la prima volta come Bob Dylan, eseguendo "traditionals", brani di Pete Seeger e pezzi resi popolari da Belafonte o dal Kingston Trio.
A questo proposito, bisogna sfatare la leggenda che vuole il nome "Dylan" mutuato dal celebre poeta gallese Dylan Thomas. In realtà, nella sua stessa biografia ufficiale, il cantante ha dichiarato che, pur ammirando l'illustre poeta, il suo nome d'arte non ha nulla a che vedere con esso.
Avevo subito bisogno di un nome e ho scelto Dylan. Mi è venuto in mente così senza pensarci su troppo... Dylan Thomas non c'entrava affatto, è stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Ovviamente sapevo chi fosse Dylan Thomas ma non ho affatto scelto deliberatamente di riprendere il suo nome. Ho fatto più io per Dylan Thomas di quanto lui abbia mai fatto per me.
Nello stesso tempo, però, Dylan non ha mai chiarito da dove avrebbe tratto questo nome e perché. Ad ogni modo, Bob Dylan è diventato il suo nome anche legalmente a partire dall'agosto del 1962.
Preso dalla musica, gira per l'america solo e senza un soldo. E' di fatto un menestrello ambulante, in questo emulo di un suo grande idolo e modello, Woody Guthrie. Nel 1959 trova il suo primo impiego fisso in un locale di strip-tease. Qui è costretto ad esibirsi fra uno spettacolo e l'altro per intrattenere il pubblico, che però non mostra di apprezzare un gran che la sua arte. Anzi, spesso lo fischia e lo prende a male parole. I suoi testi, d'altronde, non possono certo cogliere gli stati d'animo di rozzi cowboy o duri camionisti. Nell'autunno del '60 si realizza un suo sogno. Woody Guthrie si ammala e Bob decide che questa può essere l'occasione propizia per conoscere finalmente il suo mito. Molto coraggiosamente, si fa annunciare nell'ospedale del New Jersey dove trova un Guthrie malato, poverissimo e abbandonato. Si conoscono, si piacciono e ha così inizio un'intensa e vera amicizia. Sulla spinta degli incoraggiamenti del maestro, inizia a girare i locali del Greenwich Village.
Il suo stile, tuttavia, si distingue nettamente dal maestro. E' meno "puro", decisamente più contaminato con le nuove sonorità che cominciavano ad affacciarsi nel panorama musicale americano. Inevitabili, seguono le critiche da parte dei più accaniti sostenitori del folk tradizionale, che lo accusano appunto di contaminare il folk con il ritmo del rock'n'roll. La parte più aperta e meni tradizionalista del pubblico, invece, saluta in lui l'inventore di un nuovo genere, il cosiddetto "folk-rock". Una parte non indifferente di questo nuovo stile è rappresentato d'altronde da strumentazioni tipiche del ruspante rock, come ad esempio la chitarra e l'armonica amplificate.
In particolare, poi, i suoi testi colpiscono in profondità i cuori dei giovani ascoltatori perché si sintonizzano sulle tematiche care alla generazione che si preparava a fare il '68. Poco amore, poco romanticismo consolatorio ma molta mestizia, amarezza e attenzione ai problemi sociali più scottanti. Viene ingaggiato per aprire un concerto del bluesman John Lee Hooker al Gerde's Folk City e la sua performance viene entusiasticamente recensita sulle pagine del New York Times.
In breve cresce l'attenzione nei suoi confronti (partecipa ad alcuni festival folk assieme ai grandi del genere come Cisco Houston, Ramblin' Jack Elliott, Dave Van Ronk, Tom Paxton, Pete Seeger e altri) ottenendo anche un provino con il boss della Columbia John Hammond che si tramuta subito in un contratto discografico.
Registrato alla fine del 1961 e pubblicato il 19 marzo 1962, l'album d'esordio Bob Dylan è una raccolta di brani tradizionali (tra cui la celebre House Of The Rising Sun, ripresa in seguito dal gruppo The Animals e In My Time Of Dyin, bersaglio di una rivisitazione anche da parte dei Led Zeppelinnell'album del 1975 Physical Graffiti) per voce, chitarra e armonica. Due sole le canzoni originali scritte da Dylan: Talkin' New York e l'omaggio al maestro Guthrie Song To Woody.
A partire dal 1962 comincia a scrivere una gran quantità di brani di protesta, canzoni destinate a lasciare il segno nella comunità folk e a diventare dei veri e propri inni dei militanti per i diritti civili: ne fanno parte Masters Of War, Don't Think Twice It's All Right, A Hard Rain's A-Gonna Fall e, soprattutto, Blowin' In The Wind.
Dopo più di trent'anni, diventato ormai un mito, un'icona popolare senza eguali (si parla addirittura di una sua candidatura al Premio Nobel per la letteratura), nel 1992 la sua casa discografica, la Columbia, decide di organizzare un concerto in suo onore al Madison Square Garden di New York City: l'evento è trasmesso in mondovisione e diventa sia un video che un doppio CD intitolato Bob Dylan - The 30th Anniversary Concert Celebration (1993). Sul palco, tutti nomi leggendari del rock americano e non; da Lou Reed a Stevie Wonder da Eric Clapton a George Harrison ad altri ancora.
Nel giugno 1997 è improvvisamente ricoverato in ospedale per una rara infezione cardiaca. Dopo le apprensioni iniziali (dovute anche allo stillicidio di notizie attendibili riguardanti le sue reali condizioni di salute), nel giro di poche settimane vengono annunciati per settembre la ripresa dell'attività concertistica e, finalmente, la pubblicazione (più volte rimandata) di un nuovo album di canzoni originali in studio. Poco dopo, quasi completamente riabilitato, prende parte ad uno storico concerto per Giovanni Paolo II in cui si esibisce di fronte al pontefice. Nessuno avrebbe mai detto di poter vedere una scena simile. Il menestrello però, alla fine della sua esibizione, si toglie la chitarra, si dirige verso il pontefice, e togliendosi il cappello, gli prende le mani ed effettua un breve inchino. Un gesto davvero inatteso da parte di chi, per dirla con le parole di Allen Ginsberg (riportate da Fernanda Pivano, la grande americanista amica dei Beats): "[Dylan]...rappresenta la nuova generazione, quello è il nuovo poeta; [Ginsberg] mi chiedeva se mi rendevo conto di quale mezzo formidabile di diffusione disponesse adesso il messaggio grazie a Dylan. Ora, mi diceva, attraverso quei dischi non censurabili, attraverso i juke-box e la radio, milioni di persone avrebbero ascoltato la protesta che l'establishment aveva soffocato fino allora col pretesto della "moralità" e della censura".
Nell'aprile del 2008 i prestigiosi premi Pulitzer per il giornalismo e le arti hanno insignito Bob Dylan, quale cantautore più influente dell'ultimo mezzo secolo, di un riconoscimento alla carriera.
Nel 2016 riceve il Premio Nobel per la Letteratura, per aver "creato una nuova poetica espressiva all'interno della grande tradizione canora americana".
Alcuni dischi di Bob Dylan
• Dylan (2007)
• Modern Times (2006)
• No direction Home (2005)
• Masked and Anonymous (2003)
• Love and Theft (2001)
• The Essential Bob Dylan (2000)
• Love Sick II (1998)
• Love Sick I (1998)
• Time Out Of Mind (1997)
• Under The Red Sky (1990)
• Knocked Out Loaded (1986)
• Infidels (1983)
• At Budokan (1978)
• The Basement Tapes (1975)
• Pat Garrett & Billy The Kid (1973)
• Blonde On Blonde (1966)
• Highway 61 Revisited (1965)
• Bringing It All Back Home (1965)
• Another Side Of Bob Dylan (1964)
• The Times They Are A-Changin' (1964)
• The Freewheelin' Bob Dylan (1963)
• Bob Dylan (1962)