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REGGIO CALABRIA, 03 SETTEMBRE 2012 - Presentato alla Provincia, il Bluocean’s Workshop 2012 “Da Nord a Sud. Quando il Viaggio diventa fotografia. Prima del Ponte, attraverso una terra crocevia di culture: dallo Stretto alle isole Eolie”. Questo pomeriggio nella sala Biblioteca di Palazzo “Foti”, a sciorinare il vasto programma che per 6 giorni impegnerà 15 corsisti, il direttore del Workshop, giornalista e fotoreporter Antonio Politano, inviato di punta di National Geographic, e l’amministratore unico della Bluocean Francesco Scarpino che ha illustrato l’atteso appuntamento targato National Geographic di cui Bluocean è partner ufficiale. Presente anche Roberta Lingria, responsabile della Fondazione Sai “agenzia che ha scelto di sostenere per il terzo anno consecutivo il workshop Bluocean. E’ un evento unico e ci fa piacere far parte di un’iniziativa che nasce e si sviluppa nella nostra città – spiega la Lingria – non vi nascondo che con grande piacere e soddisfazione sul tavolo dei dirigenti a Torino faccio arrivare ogni anno i lavori realizzati durante i workshop e tutto quello che la Bluocean produce con le proprie professionalità”.[MORE]
A dirigere la tappa dedicata all’Area dello Stretto di Messina, il photo-reporter Antonio Politano, tappa che avrà base a Reggio Calabria e che segue all’appuntamento siciliano del Bluocean’s Workshop tenuto nel mese di giugno con base a Noto cui ha fatto seguito la tappa Toscana con base a Firenze nel mese di luglio. Quest’anno, il Bluocean’s workshop ha avuto quattro prestigiose mete (Veneto, Toscana, Sicilia, Area dello Stretto e isole Eolie) e tra gli scenari naturali e le meraviglie di siti tutti da scoprire, i corsisti hanno con i loro obiettivi “raccontato” bellezze e “storie” di un’Italia unita da straordinarie diversità che rendono unico il “belpaese”. Scatti inediti che faranno parte di un prezioso reportage. “Da Venezia a Firenze, dalle valli del Chianti alla Sicilia barocca, alle Isole Eolie, i borghi, le architetture, le oasi, le miniere: i professionisti nel Bluocean’s workshop sono coinvolti in un alto percorso didattico, condividono circa 12 ore di lavoro giornaliero nella realizzazione di veri e propri reportage in puro stile National Geographic – spiega Scarpino – Anche quest’anno sposiamo il binomio montagna-mare: i fotografi scopriranno l’Aspromonte, si lasceranno attrarre dal fascino particolare e dalle riserva delle bellezze naturalistiche che non possiamo non raccontare. E dopo una full immersion nella natura tra i colori della montagna e le acque cristalline, si ritornerà in città per fotografare la festa della Madonna della Consolazione, l’effige verso la quale la città è devota”.
L’amministratore unico della Bluocean ribadisce “l’importanza del workshop fotografico che l’anno scorso ha avuto ampi apprezzamenti non solo dalla stampa locale ma anche dalla rivista di National Geographic, società che non si lega ad altri workshop fotografici. National ha scelto noi”. “Il Bluocean’s workshop dà la possibilità ai giovani calabresi e non, di fare delle esperienze nel mondo della fotografia e lavorare con professionisti del settore. Quando quest’esperienza si conclude deve lasciare il segno – aggiunge Scarpino – Speriamo di poter produrre una mostra che racconti il nostro panorama con gli scatti dei corsisti”.
Pronto a questa nuova “avventura”, il maestro Politano che si definisce “un uomo di azione, curioso di svelare per raccontare”. “Mi fa piacere che una realtà come questa parte da Reggio Calabria. Io sono nato a Cosenza e quando ho ricevuto la telefonata di Francesco sono stato felice di sapere che anche qui, nel nostro Sud, c’è la professionalità e la capacità di produrre cultura. E poi il fatto che un’azienda calabrese sia legata ad un gigante come National Geographic è un ulteriore segno di qualità e da calabrese mi fa piacere collaborare con chi è rimasto qua. Al workshop si lavora molto, si va a letto tardi, si scopre ogni giorno qualcosa di nuovo. Viaggio e fotografia sono due parole magiche: la fotografia di reportage deve essere sulla strada, occorre consumare le suole, stabilire delle piccole complicità e a volte, rubare dei momenti perché la fotografia è un istante, un attimo che bisogna catturare. Sarà questo un altro modo di recuperare uno sguardo il più possibile aperto, vergine: questo fa il fotografo, raccoglie con il suo obiettivo anche le cose che potrebbero apparire ininfluenti per poi raccontarle. Il racconto che andremo a fare sarà proprio quello che noi vedremo. Faremo come fanno i reporter: racconteremo per stare più vicino alle cose”. All’appuntamento dedicato all’Area dello Stretto seguirà la tappa in Veneto nel mese di Ottobre guidata dal maestro Alessandro Gandolfi.