Cronaca

Blocco degli scrutini nelle scuole della Calabria contro la Riforma della Scuola Renzi

11 GIUGNO 2015 - Iniziato il blocco degli scrutini nella scuole della Calabria in reazione alla Riforma della Scuola Renzi essendo incostituzionale e causa di futuri conflitti. Il blocco, che si protrarrà nei giorni 12 e 13 giugno, ha avuto già un’altissima adesione anche a Lamezia Terme e nel comprensorio tanto che in alcuni istituti, come il Liceo “ Campanella e l’Istituto Professionale “ Einaudi”, è risultato totale. «La protesta - afferma il coordinamento degli insegnanti calabresi - non si fermerà in questi giorni se il Ddl non sarà ritirato e si evolverà anche per vie legali».

La decisione scaturisce dalla mancanza di risposte, in merito alla questione delle riforma, agli insegnanti calabresi che, durante il seminario del 23 maggio sulla riforma, hanno dato vita al 29° Comitato Lip ( Legge Iniziativa Popolare) di Lamezia e all'associazione locale "Per la Scuola della Repubblica. E ancora nessuna risposta da parte del Governo dopo la fiaccolata indetta dai Sindacati Confederali contro la riforma della Scuola di Renzi ( Ddl 1934) venerdì 5 giugno davanti alla sede dell'Ufficio Scolastico Regionale della Calabria. Nel corso dell’iniziativa è stata lanciata la proposta della costituzione di una associazione di Tutela Legale di Docenti Indipendenti, « un organo autonomo dai sindacati – chiarisce una delle rappresentanti del coordinamento Daniela Costabile - che abbia personalità giuridica e anche autonomia di spesa come efficace deterrente alle inevitabili azioni di prepotenza, abuso e corruzione che si verranno a creare». Infatti il coordinamento crede che a fianco ai sindacati l’azione di una organizzazione di esclusiva azione di tutela legale di mutuo soccorso, composta da personale della scuola, possa di fatto determinare un punto di forza e di riferimento nei conflitti nel mondo della scuola.  [MORE]

Dopo i flash-mob coi lumini e coi libri autoorganizzati dai docenti in tutta Italia, ora con le fiaccole nelle piazze di centinaia di città sono scesi in campo i sindacati uniti, che hanno già dato prova della forza che si può avere agendo in maniera congiunta con lo sciopero del 5 maggio, che ha visto una straordinaria adesione in tutte le scuole. Anche in questa ultima occasione motivo fondante della protesta è il ritiro della riforma in quanto il coordinamento non crede che ci possano essere aggiustamenti a questo disegno di legge e né emendamenti. Tra tutti gli articoli della riforma quello più insidioso è l’articolo 22 relativo alle deleghe in bianco per il governo su altri settori delicati della scuola come il Sostegno e il Testo Unico. «Con questo – sostiene Daniela Costabile - il governo avocherebbe a sé la facoltà di legiferare senza consultazione alcuna con gli altri organi di governo sulla effettiva riforma della scuola, a cominciare dal contratto collettivo, che di fatto al momento è quello che ostacola la famigerata chiamata diretta».

Lina Latelli Nucif