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Ohio, gorilla ucciso per salvare bimbo caduto nel recinto: accuse ai genitori negligenti
OHIO - Zoo di Cincinnati, Ohio: un bambino di quattro anni cade nel recinto del gorilla. Harambe – così si chiamava il gigantesco primate di quasi duecento chili – si avvicina alla piccola creatura umana, pare innocuamente, ma è lampante la sproporzione tra le taglie fisiche dei due esemplari: la mano del gorilla è pari a metà bambino.[MORE]
L'incontro ravvicinato tra i due dura più di dieci minuti. Così i genitori, allarmati, chiedono l'intervento del personale dello zoo che decide di uccidere l'animale. Nella giornata del trentuno maggio è polemica, la rabbia è la reazione comune, e in molti puntano il dito contro i genitori del bimbo, che avrebbero dovuto sorvegliarlo a dovere invece di lasciarlo scivolare nel recinto di un animale. I visitatori del parco sono indignati ed è in corso una veglia per ricordare Harambe, una femmina di diciassette anni nata in cattività ma mai stata aggressiva.
E infatti l’animale, a tu per tu col bambino, reagisce con calma. Lo stesso direttore dello zoo ha affermato che il gorilla non ha attaccato il bambino. Non sembrava avere alcuna intenzione di attaccare. Nonostante ciò, le autorità hanno deciso di sopprimerlo per salvare la vita del bambino. La decisione, probabilmente dettata dalla tensione e da attimi di panico, scatena polemiche da più fronti. I funzionari dello zoo, dal canto loro, si difendono e spiegano di non aver avuto alternativa.
Thane Maynard, direttore delle zoo, ha detto: “È stata valutata come una situazione pericolosa, con il bambino in pericolo di vita”. "Colpire il gorilla con un'iniezione di tranquillanti l'avrebbe potuto agitare, - spiega Maynard - non avrebbe fatto effetto immediato e forse la situazione sarebbe precipitata". I visitatori del Cincinnati Zoo and Botanial Gardens, dove il recinto dei gorilla è chiuso, parlano di una lezione che servirà da insegnamento a tutti i genitori.
Altri accusano online: "Sono loro i colpevoli", “Devono rispondere, vanno denunciati". La madre ribatte ai commenti su Facebook, e si difende così: "Gli incidenti succedono". Poi spiega in un post che il piccolo sta bene, non avrebbe niente di rotto e ringrazia Dio e le persone che sono intervenute per salvare il figlio. Ma le repliche impazzano in rete: J. W., padre di tre figli, dichiara: "Non è colpa del bambino che è caduto, il bambino ha fatto il bambino, la colpa è dei genitori che invece non hanno fatto quello che dovevano fare, stare attenti".
Altri optano per una punizione ‘a prova di legge’: "Devono essere incriminati perché penalmente responsabili dell'uccisione del gorilla". Intanto "Giustizia per Harambe", una petizione online da meno di un giorno, ha già registrato ottomila firme. Lo zoo pubblica un post di addio al gorilla su Facebook: "Siamo in lutto, abbiamo il cuore spezzato". Secondo una dichiarazione di People for the Ethical Treatment of Animals (PETA), il "tragico episodio è l'ennesima prova che la cattività non è mai accettabile per i gorilla o altri primati". Mai prima d'ora era successo che qualcuno finisse all’interno delle recinzioni. O almeno non dal lontano 1978.
Luna Isabella
(foto da pinterest.com)