Biagio Bianco: bravo bravissimo
Cultura e Spettacolo Calabria

Biagio Bianco: bravo bravissimo

lunedì 28 febbraio, 2011

Catanzaro, 27 febbraio: B.B. Biagio Bianco è bravo bravissimo.

Risulta assai difficile riuscire a scrivere con obiettività di una persona che stimi, prima ancora che come attore, come grande amico.
La storia di amicizia tra me e Biagio risale a molti anni fa, prima ancora dell’esperienza teatrale della piccola fucina teatrale, entrambi soci fondatori di quella bellissima realtà teatrale.[MORE]
Prima ancora del teatro con Biagio condividevamo tanti interessi e passavamo insieme tante giornate, una primordiale forma dè “i ragazzi del muretto”, all’epoca non sapevamo chi fossero ma di fatto eravamo proprio i ragazzi del muretto.
Eravamo un bella comitiva di amici e guardavamo per certi versi lontano.
Allora, come oggi, anche noi giovanissimi eravamo spaventati dal futuro incerto e speravamo nella prima occupazione.
Con Biagio abbiamo fatto insieme dei viaggi, che sono rimasti nella storia, del resto insieme eravamo una forza di allegria e simpatia, e soprattutto di spensieratezza.
Intorno ai 19 anni (i miei 19 anni, i suoi erano poco poco di più, ma non glielo diciamo) viene fuori la passione per il teatro, abbiamo iniziato un po’ per caso, ma subito dopo, entriamo entrambi contemporaneamente all’interno dè La piccola fucina teatrale, io in qualità di autore, (avevo già scritto la mia prima commedia) e lui come attore principale di questa commedia esilarante e divertentissima, diretta da Ciccio Viapiana.
Il debutto nel mondo del teatro dialettale avvenne con immediati riconoscimenti ed apprezzamento da parte del numeroso pubblico, in qualunque piazza o teatro ci esibissimo trovavamo la giusta soddisfazione e questo ci consentì, fin da subito, di essere riconosciuti e visibili all’interno di questo “mondo” del teatro dialettale.
La fucina era diventata per noi ragazzi, giovani e freschi, un laboratorio importante, una fucina appunto, ma anche un punto di ritrovo dove stare insieme, divertendosi e confrontandosi.
Del resto il teatro deve essere vissuto come elemento di socializzazione e di confronto, tra attori prima e tra attori e pubblico dopo.
Biagio Bianco, napoletano nel sangue (il papà era infatti napoletano doc), inizia quindi questa significativa esperienza teatrale con la piccola fucina teatrale, con il maestro Ciccio Viapiana, il quale fin da subito comprende che ha a che fare con un “genio” del palcoscenico, un attore frizzante, ironico, intelligente e soprattutto molto spigliato.
A Biagio - compreso il ruolo da interpretare - poco importava lo schema precostituito del copione, che comunque non perdeva mai di vista, che rispettava comunque, ma amava uscire dalle righe, metterci qualcosa di suo e garantisco che risultava sempre molto capace e soprattutto molto simpatico.
Biagio Bianco,a cui ovviamente sono particolarmente affezionato, è nel novero dei miei amici più cari, è una persona molto particolare, è un amico buono e sensibile e queste caratteristiche, per chi lo conosce, sa coglierle anche quando è sulla scena.
Insieme abbiamo interpretato più ruoli all’interno delle mie commedie e di quelle di Ciccio Viapiana e di questa lunga esperienza abbiamo tantissimi piacevoli ricordi, oltre alla nostalgia per Ciccio Viapiana, al cui ricordo ci legano sentimenti di stima e di affetto.
L’esperienza della fucina teatrale, durata oltre 15 anni ha forgiato questo bravo attore e l’esperienza successiva, oltre a quella maturata all’interno della fucina teatrale con l’Associazione Teatro Hercules di Piero Procopio certamente hanno contribuito alla sua elevata preparazione teatrale.
All’interno della fucina teatrale aveva interpretato dei ruoli molto grotteschi, basta citare “Petru”, nella mia commedia “Avia Ragiuna chidda bonanima”, in cui creava, fin dalle prime battute, un rapporto empatico ed indissolubile con il pubblico.
Le battute esilaranti del testo suscitavano un continuo di applausi scroscianti e di risate costanti, poi in “Pana e guai”, sempre una mia commedia, Biagio interpretava un ruolo serio, ma con la maestria di sempre e con la regia di Ciccio Viapiana aveva dimostrato di sapere interpretare anche un ruolo diverso da quello grottesco e simpatico.
Infine interpreta “Totareddu”, nella bellissima commedia di Ciccio Viapiana dal titolo “Quandu u diavulu t’accarizza”, in cui viene fuori un personaggio straordinariamente simpatico ed indimenticabile.
Biagio ha avuto grandi soddisfazioni in ambito teatrale, sia all’interno della fucina con il riconoscimento di diversi premi in tantissime rassegne e sia con Piero Procopio, dove all’interno di tante commedie ha interpretato dei ruoli molto simpatici, che gli hanno consentito di essere amato e riconosciuto dal pubblico.
Tra questi basta ricordare Vichy, il barbiere esuberante, il c.d. Bombularo e tanti altri simpaticissimi ruoli, che gli hanno permesso di ottenere dei prestigiosi riconoscimenti.
Insomma questo ragazzo - nonostante gli anni siano passati,amiamo definirlo ragazzo - rimane un giocherellone.
Biagio ha amato fin da subito il teatro, il suo pubblico e tutto quello che ruota intorno a questo ambiente, fatto di soddisfazioni ma anche di sacrificio e di sforzi continui.
Biagio continua a dare sempre a questa nobile forma d’arte, tutto sé stesso , con la consapevolezza che quando ci si dà totalmente, il pubblico lo capisce, lo apprezza e soprattutto approva.

Mario Sei
 


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Cultura e Spettacolo.