Politica

Bersani: «Solo noi possiamo governare, gli altri non sono in grado». Gli 8 punti del programma

ROMA, 6 MARZO 2013 - Prima arriva la rivelazione: «Qui non si sta corteggiando Grillo ma si sta interpretando quel che si muove nel profondo per bucare il muro di autoreferenzialità del sistema». Poi l’ammissione: «La rimonta della destra non è recupero consenso ma è il frutto del mancato risultato nostro». Infine l’atto di forza: «Tocca a noi fare la proposta al paese e ribaltare lo schema: no accordi politici fuori dal parlamento».

La direzione del Pd si è riunita oggi per votare la proposta di Bersani su un governo di minoranza che si presenti alle Camere per chiedere la fiducia. Dalla sede del Pd, il leader del centrosinistra Pier Luigi Bersani annuncia quale sarà la linea politica del governo, nel caso fosse chiamato a guidare l’esecutivo italiano. Dopo aver elencato gli otto punti del suo programma, il leader del centrosinistra ha affrontato il problema della governabilità uscendo dai semplici calcoli matematici e dei rapporti di forza numerici tra gli schermenti in Parlamento: «La governabilità non è solo avere i seggi sufficienti ma è un rapporto tra istituzioni e società, tra governati e governanti».

Il problema, in qualunque modo lo si veda, rimane una patata bollentissima per il prossimo esecutivo. A tal proposito, Bersani dichiara che centrodestra e M5S non sono in grado di attuare provvedimenti positivi per traghettare il paese fuori dalla crisi: «Gli altri partiti non possono offrire qualcosa di meglio per la governabilità, non hanno le intenzioni, né i numeri». Poi arriva l’accusa di sabotaggio: «Oltre a qualche idea per sbarrarci la strada, non hanno qualcosa da dire al paese».[MORE]

Infine, parlando di alleanze impossibile, il segretario ribadisce una volta di più l’impossibilità di un accordo con il Pdl, benché continui a tenere una porta aperta in ogni caso ai grillini, ammettendo la disponibilità a una corresponsabilità sulle presidenze di Camera e Senato.

Gli otto punti di Bersani sono quelli già dichiarati in campagna elettorale e riportati sul sito del Partito Democratico:

1. Fuori dalla gabbia dell’austerità
Il Governo italiano si fa protagonista attivo di una correzione delle politiche europee di stabilità. Una correzione irrinunciabile dato che dopo 5 anni di austerità e di svalutazione del lavoro i debiti pubblici aumentano ovunque nell’eurozona. Si tratta di conciliare la disciplina di bilancio con investimenti pubblici produttivi e di ottenere maggiore elasticità negli obiettivi di medio termine della finanza pubblica. L’avvitamento fra austerità e recessione mette a rischio la democrazia rappresentativa e le leve della governabilità. L’aggiustamento di debito e deficit sono obiettivi di medio termine. L’immediata emergenza sta nell’economia reale e nell’occupazione.
2. Misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro
- Pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese con emissione di titoli del tesoro dedicati e potenziamento a trecentosessanta gradi degli strumenti di Cassa Depositi e Prestiti per la finanza d’impresa.
- Allentamento del Patto di stabilità degli Enti locali per rafforzare gli sportelli sociali e per un piano di piccole opere a cominciare da scuole e strutture sanitarie.
- Programma per la banda larga e lo sviluppo dell’ICT.
- Riduzione del costo del lavoro stabile per eliminare i vantaggi di costo del lavoro precario e superamento degli automatismi della legge Fornero.
- Salario o compenso minimo per chi non ha copertura contrattuale.
- Avvio della universalizzazione delle indennità di disoccupazione e introduzione di un reddito minimo d’inserimento.
- Salvaguardia esodati.
- Avvio della spending review con il sistema delle autonomie e definizione di piani di riorganizzazione di ogni Pubblica Amministrazione.
- Riduzione e redistribuzione dell’IMU secondo le proposte già avanzate dal PD.
- Misure per la tracciabilità e la fedeltà fiscale, blocco dei condoni e rivisitazione delle procedure di Equitalia.
Ciascun intervento sugli investimenti e il lavoro sarà rafforzato al Sud, anche in coordinamento con i fondi comunitari.
3. Riforma della politica e della vita pubblica
- Norme costituzionali per il dimezzamento dei Parlamentari e per la cancellazione in Costituzione delle Province.
- Revisione degli emolumenti di Parlamentari e Consiglieri Regionali con riferimento al trattamento economico dei Sindaci.
- Norme per il disboscamento di società pubbliche e miste pubblico-private.
- Riduzione costi della burocrazia con revisione dei compensi per doppie funzioni e incarichi professionali.
- Legge sui Partiti con riferimento alla democrazia interna, ai codici etici, all’accesso alle candidature e al finanziamento.
- Legge elettorale con riproposizione della proposta PD sul doppio turno di collegio.
4. Voltare pagina sulla giustizia e sull’equità
- Legge sulla corruzione, sulla revisione della prescrizione, sul reato di autoriciclaggio.
- Norme efficaci sul falso in bilancio, sul voto di scambio e sul voto di scambio mafioso.
- Nuove norme sulle frodi fiscali.
5. Legge sui conflitti di interesse, sull’incandidabilità, l’ineleggibilità e sui doppi incarichi
Le norme sui conflitti di interesse si propongono sulla falsariga del progetto approvato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera nella XV Legislatura che fa largamente riferimento alla proposta Elia-Onida-Cheli-Bassanini.
6. Economia verde e sviluppo sostenibile
- Estensione del 55% per le ristrutturazioni edilizie a fini di efficienza energetica.
- Programma pubblico-privato per la riqualificazione del costruito e norme a favore del recupero delle aree dismesse e degradate e contro il consumo del suolo.
- Piano bonifiche.
- Piano per lo sviluppo delle smart grid.
- Rivisitazione e ottimizzazione del ciclo rifiuti (da costo a risorsa economica). Conferenza nazionale in autunno.
7. Diritti
- Norme sull’acquisizione della cittadinanza per chi nasce in Italia da genitori stranieri e per i minori cresciuti in Italia.
- Norme sulle unioni civili di coppie omosessuali secondo i principi della legge tedesca che fa discendere effetti analoghi a quelli discendenti dal matrimonio e regola in modo specifico le responsabilità genitoriali.
- Legge sul femminicidio.
8. Istruzione e ricerca
- Contrasto all’abbandono scolastico e potenziamento del diritto allo studio con risorse nazionali e comunitarie.
- Adeguamento e messa in sicurezza delle strutture scolastiche nel programma per le piccole opere.
- Organico funzionale stabile, piano per esaurimento graduatorie dei precari della scuola e reclutamento dei ricercatori.

(Foto: formiche.net)

Giovanni Gaeta