Politica

Bersani: nascerà il nuovo Ulivo. Berlusconi risponde: ennesima "ammucchiata"

 

ROMA – Il leader dell’opposizione, Pierluigi Bersani, in una lunga lettera scritta al quotidiano Repubblica, lancia la nascita del nuovo Ulivo.
Il segretario del Pd auspica un’ unità di intenti per battere definitivamente il “berlusconismo” e per coinvolgere tutte le forze politiche democratiche del paese.
Ha concluso così la sua appassionata lettera: “Dunque, un nuovo Ulivo ed un’ Alleanza per la democrazia. Su queste proposte il Pd vuole esprimere la sua funzione nazionale e di governo”.

 

Berlusconi – La risposta del premier è arrivata poco dopo. Durante un intervento al congresso dei Promotori della Libertà, li ha definiti un insieme di " politici di professione e giornalisti di riferimento, che discutono tra loro di ammucchiate fuori dal tempo”.[MORE]

Altre reazioni – All’interno del Pd molti esponenti plaudono all’idea di Bersani e del nuovo Ulivo, che viene considerata una “proposta forte e sensata”. Con apprezzamenti bilaterali sia da parte della corrente veltroniana del partito, sia da parte di quella cattolica e di quella progressista.
Tra i primi commenti quello di Fassino: “"Una proposta forte che accelera la costruzione di un'alternativa e indica la via per realizzare una coalizione credibile e in sintonia con le domande del Paese".
Antonio Di Pietro apprezza la volontà del Pd di riunire sotto un'unica bandiera tutte le forze democratiche a patto però “che si passi attraverso le urne".
L’Udc di Casini invece parla di “intenzioni positive” aggiungendo che la parola deve passare ai cittadini con la possibilità di poter scegliere i propri candidati alle urne.
Anche la Federazione dei Verdi è disponibile ad una grande alleanza contro Berlusconi. Angelo Bonelli afferma: “Si tratta di quello che ci aspettavamo, in termini di assunzione di responsabilità, dal maggior partito del centrosinistra: si apre la strada non solo per creare un'alternativa al centrodestra che ha messo in ginocchio il Paese”.
Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista condivide in pieno la proposta di Bersani, ponendo l’accento sul problema democratico del paese: “Questa alleanza deve porsi l'obiettivo di uscire definitivamente da una sciagurata seconda repubblica e cementarsi attorno alla difesa e al rilancio della Costituzione”.
Unica voce, fuori dal coro, è stata quella di Sinistra e Libertà. Nichi Vendola tace, e a dar voce al partito è invece Paolo Cento che non vuole un altro “1996” in cui l’Ulivo era solamente la somma di partiti, ma vede come unica via di accordo lo svolgimento delle primarie per la scelta del candidato premier.