Politica

Berlusconi: «Sul Nazareno responsabilità mia, adesso si cambia». Aut-aut a Fitto: «Dentro o fuori»

MILANO, 11 FEBBRAIO 2015 - Il fallimento del Patto del Nazareno, la questione Fitto e le nuova linea politica da seguire che in una sola parola è traducibile in “opposizione”. Questi in estrema sintesi i punti principali argomentati quest’oggi da Silvio Berlusconi durante la riunione con i gruppo parlamentari.

Un incontro che muove in parallelo con i lavori alla Camera sull’esame della riforma alla Costituzione, sul quale i deputati azzurri, nel dopo elezione-Mattarella, hanno avuto comportamenti ambivalenti. Soltanto nella giornata di ieri, infatti, alcuni parlamentari forzisti hanno votato con la maggioranza mentre altri hanno fatto l’opposto.

Al fine di mettere chiarezza è così intervenuto il leader di Forza Italia, che ha analizzato la situazione a partire dal patto del Nazareno. «La mia linea politica seguita fin qui era la mia linea politica. Se c’è una responsabilità è mia perché io ci avevo creduto e sperato fino in fondo». Parole che hanno il sapore di una vera e propria ammissione di colpa da parte del Cavaliere, che comunque ha subito attaccato il Pd. «Non siamo stati noi a rompere il patto del Nazareno ma è stato il Pd». Ed ecco allora che se fino a poche settimane fa Fi votava assieme alla maggioranza, tutto adesso sarà diverso: «da oggi – ha affermato, infatti, Berlusconi – cambia tutto e faremo opposizione a 360 gradi».

Un opposizione comunque ancora da decifrare, tuttavia, poiché sul voto finale della riforma costituzionale il Cavaliere ha detto: «Continueremo ad appoggiare ciò che delle riforme riteniamo utile per il Paese e alla fine del percorso, valutato come il nostro contributo sarà stato recepito dalla maggioranza, decideremo come comportarci al voto finale. E così faremo anche sulla legge elettorale». «Oggi si apre una nuova fase politica – ha aggiunto Berlusconi – a cui tutti dovranno partecipare. Dal 9 marzo – data nella quale scadrà l’adempimento ai servizi sociali – sarò di nuovo pienamente in campo, sono sicuro che sarete con me».

Ma all’incontro dei gruppi parlamentari forzisti erano circa 40 i deputati assenti. Nella fattispecie si tratta della cosiddetta ala “Fittiana” che da tempo, oramai, è opposizione interna nel partito di Berlusconi. Quest’ultimo ha così commentato: «Se Fitto se ne va e fa un suo partito arriva al massimo all’1,3%. Mentre Ncd è fermo all’1,6%».[MORE]

Non manca comunque lo spiraglio di una riappacificazione: «Chi ha criticato questo cammino, sottolineandone le debolezze, se lo ha fatto in buona fede, come credo, oggi - ha sottolineato Berlusconi - ha la possibilità di contribuire costruttivamente alla elaborazione di una nuova linea, senza recriminazioni, senza inutili e ingiusti regolamenti di conti, che troppo hanno indebolito Forza Italia».

(Immagine da ilgiornale.it)

Giovanni Maria Elia