Politica

Berlusconi su Fiat: "Liberi di scegliere ma non a scapito Italia"

ROMA- In seguito alle dichiarazioni di ieri dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, è il premier Berlusconi a parlare dopo gli interventi del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e quello del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. Il presidente ha così dichiarato: “In un libero mercato e in un libero stato, ognuno è libero di collocare dove vuole la sua produzione, ma mi auguro che questo non accada a scapito dell’Italia e degli addetti a cui la Fiat offre il lavoro”.[MORE]

Marchionne infatti, ieri ha annunciato lo spostamento della produzione di una nuova monovolume dallo stabilimento di Mirafiori a un altro in Serbia, affermando di aver preso questa decisione come conseguenza al problema di Pomigliano, che lo avrebbe costretto a prendere questa decisione. Lo spostamento della produzione in Serbia, secondo la Fiom, comporterebbe la chiusura dello storico stabilimento di Mirafiori, simbolo della Fiat in Italia. Stamane, un corteo di circa mille persone, ha manifestato davanti ai cancelli della fabbrica a Torino. È un coro unanime contro l’amministratore delegato, non solo dal corteo, ma anche da opposizione di Governo, Lega e sindaco del caoluogo. Chiamparino ha avuto un colloquio telefonico con Marchionne trovandolo molto disponibile al dialogo e si è dimostrato molto soddisfatto per la decisione del ministro Sacconi di aprire un tavolo per le trattative al fine di risolvere la situazione.