Politica
Berlusconi, privatizzazioni per abbattere debito
C.destra: Berlusconi, privatizzazioni per abbattere debito Sarà Fi a indicare il premier. Flat tax? come Kennedy e Reagan
ROMA, 21 GENNAIO - "L'unico modo per abbattere il debito pubblico è un grande piano di privatizzazioni, per 5 punti percentuali circa, che insieme alla ripresa della crescita e all'avanzo primario nei conti pubblici determinato dall'aumento del gettito, porterebbe a un rapporto debito/Pil vicino al 100% in cinque anni, con la relativa riduzione della spesa per interessi". Lo afferma il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un'intervista al Corriere della Sera in cui assicura: il tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil "è una regola forse stupida, ma la rispetteremo".[MORE]
Sulla flat tax, "tagliare le tasse, a regime, non è un costo, anzi è un modo per incrementare il gettito dello Stato", dice Berlusconi citando Kennedy e Reagan. "È possibile che al principio ci sarà una riduzione del gettito, e poiché non vogliamo andare in deficit abbiamo individuato delle coperture nella rimodulazione della marea di sconti fiscali e nell'emersione del sommerso favorita dalla semplificazione e dalla convenienza del nuovo sistema. Potremo pagare meno anche perché pagheranno tutti".
Quanto alla legge Fornero, "il problema sono i presupposti. Affronta male un tema vero: l'aumento della vita media, collegato al calo della natalità, rende necessario un aumento dell'età pensionistica per mantenere i conti in equilibrio", osserva l'ex premier, che assicura: "L'aumento delle pensioni minime a 1000 euro per tutti, anche per le casalinghe, per noi è
irrinunciabile".
Il nome del premier "lo rivelerò al momento opportuno, e sarà di assoluta autorevolezza. In ogni caso, il garante del programma e degli impegni presi con gli elettori sono e rimarrò io", rileva Berlusconi, che si dice sicuro su un premier di FI.
Se a indicarlo sarà chi ha più voti o chi ha più seggi "non è un problema, perché le due cose coincideranno: sarà FI in entrambi i casi".
Berlusconi, che domani a Bruxelles incontrerà i vertici della Ue, spiega di essere "molto preoccupato per il futuro
dell'Italia: se il nostro Paese cadesse nella mani dei ribellisti, dei pauperisti, dei giustizialisti, questo sarebbe un problema drammatico per noi e per l'intera Europa.
Però - evidenzia - credo sarebbe bene che gli esponenti delle istituzioni europee si astenessero dall'interferire nella campagna elettorale". Per Berlusconi astensionismo e M5S "sono due facce della stessa medaglia". Il Sud è stato abbandonato a sé stesso, però io credo che i suoi elettori capiscano che l'incapacità di governo dei grillini aggraverebbe, invece di risolvere, i loro problemi".