Politica

Berlusconi non si ricandida. "Non escludo il Monti bis"

MILANO, 9 OTTOBRE 2012 - Silvio Berlusconi ha scelto le pagine del quotidiano «Libero» e lo spazio televisivo di Canale 5 “La telefonata”, condotto da Maurizio Belpietro, per annunciare che non si candiderà alle elezioni del 2013. Un’anticipazione della notizia era giunta dal segretario del Pdl Angelino Alfano, che aveva preannunciato l’intenzione dell’ex premier di non candidarsi alle politiche.

"E' una linea – ha detto Berlusconi nel corso dell'intervista - assolutamente coerente con tutto ciò che è stato fatto da quando nel '94 decisi di lasciare il mestiere di imprenditore e mi misi a servizio del paese”. In quell’anno, spiega Berlusconi, c’era il pericolo di consegnare l’Italia a “una sinistra post-comunista” e il suo intervento fu fondamentale per riunire i moderati. A detta dell’ex premier il paese si trova in una situazione analoga a quella del ’94 e anche questa volta il suo intento è di rivolgersi a “tutti i moderati, che rappresentano la maggioranza degli italiani, che non si riconoscono nella sinistra guidata dalla Cgil, dalla Fiom e da Vendola”. Berlusconi quindi parla “all' Udc, a Italia Futura di Montezemolo, Vittorio Sgarbi, Tremonti fino alla Lega".[MORE]

Il Cavaliere ha inoltre dichiarato, durante l’intervista rilasciata a Belpietro, di non escludere Mario Monti come leader del movimento dei moderati. Infatti “Monti ha sempre gravitato in questa area”, ma non si è espresso oltre sui possibili nomi dei leader per non scatenare polemiche. “Saranno tutti i partiti moderati insieme a decidere il leader che possa rappresentarli – ha risposto l’ex premier - e fare il presidente del Consiglio con alle spalle appunto dei partiti che porterebbero nei Cdm la loro linea moderata”. Solo attraverso l’unione dei moderati, ha aggiunto, la sinistra potrà essere sconfitta.

“Quando i moderati devono presentarsi in campo occorre che tutti siano dentro il centrodestra italiano. – ha risposto Berlusconi alla domanda di Belpietro riguardo l’assenza di Gianfranco Fini nell’elenco dei moderati - Anche sottrarre il voto di un piccolo partito non si deve fare quando si scende in campo per non lasciare il governo alla sinistra. E’ conveniente e obbligatorio che si stia tutti insieme”.

L’ex premier ha inoltre confermato di voler cambiare il simbolo e il nome del partito, perché “l’acronimo Pdl non comunica nessuna emozione”. Naturalmente Berlusconi non ha alcuna intenzione di ritirarsi dalla politica, il suo nuovo ruolo potrebbe essere quello di "lavorare nell'ambito del movimento che ho creato nel '94 per dare un supporto, formare i giovani - ha detto nell’intervista televisiva - Ho visto che si parla di rottamazione, tutte cose che non esistono nelle nostre intenzioni".

Le reazioni dei politici alle parole di Berlusconi non si sono fatte attendere. Antonio Di Pietro, leader dell’Idv, ha dichiarato ai giornalisti: “Non è mai troppo tardi per salvare l'Italia. Non ricandidarsi è la prima cosa buona che Berlusconi fa”. La risposta di Nichi Vendola è invece giunta tramite un post su Facebook: ''Questa mattina Berlusconi in tv ha detto: 'intendo fare ciò che è utile per ottenere un fronte unico contro la sinistra di Vendola'. – ha scritto il leader di Sel - Ringrazio Berlusconi per il contributo di chiarezza: adesso gli italiani sanno chi votare se non vogliono che Berlusconi continui a condizionare la vita pubblica e politica del nostro Paese''.

(foto da www.gadlerner.it)

Laura Lussu