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ROMA, 21 MAGGIO - Alla fine l'annunciata maratona televisiva del presidente del Consiglio è arrivata. Dopo alcuni giorni di silenzio in seguito ai risultati delle elezioni amministrative dello scorso weekend, nella serata di ieri Berlusconi ha rilasciato interviste a quasi tutti i telegiornali nazionali. A prestarsi al mega spot elettorale del premier sono state le maggiori testate giornalistiche televisive.[MORE]
Si è cominciato alle 18.30 su Studio Aperto per proseguire poi con le edizioni serali di Tg4, Tg1, Tg2 e Tg5. Parlando seduto alla scrivania con dietro ben visibile il simbolo del suo partito, Berlusconi ha fatto il suo comizio elettorale sia nelle televisioni di sua proprietà che su due reti della televisione pubblica. La stessa televisione pubblica “pagata con i soldi di tutti”, come ebbe a dire lo stesso Berlusconi nel 2002 in quella magistrale lezione di liberalismo che viene ricordata come “Editto bulgaro” (in quanto emanato da Sofia, in Bulgaria) in seguito al quale furono cacciati dalla Rai Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi.
Durante questi spot elettorali il premier ha fatto, come ci si aspettava d'altronde, campagna elettorale per i candidati di centrodestra di Milano e di Napoli commentando dal suo punto di vista i risultati del primo turno. Per Milano “il risultato vero – sostiene Berlusconi a Studio Aperto – è che il Popolo delle Libertà resta il primo partito in Italia e che l'alleanza con la Lega si conferma l'unica in grado di esprimere un governo stabile, un governo credibile. A sinistra ormai predominano gli estremisti e non c'è nessuna possibilità che esista una maggioranza alternativa alla nostra”. Mentre per Napoli “il risultato del Popolo della Libertà è un risultato buono se si considera che occorreva scardinare un sistema di potere, un sistema di clientele che ha gestito in modo disastroso per diciotto anni la città e il territorio”. Lo stesso sistema di potere che, a detta del premier, si è adesso schierato a favore “del candidato dell'estrema sinistra”, cioè De Magistris.
Le tematiche affrontate sono quelle che sicuramente predomineranno il dibattito nei prossimi giorni, nonostante il timido auspicio espresso in conferenza stampa da Letizia Moratti di parlare dei temi inerenti la città: estrema sinistra, bandiere rosse con falce e martello, centri sociali, nomadi o per usare le parole sempre moderate di Bossi, “zingaropoli”.
Se il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, paragona la situazione alla Bielorussia di Lukashenko, da più parti l'opposizione insorge chiedendo un intervento immediato dell'Agcom (cioè l'Autorità Garante delle Telecomunicazioni), la quale però dovrebbe riunirsi solo lunedì. Evidentemente, troppo tardi.
Serena Casu