Politica
Berlusconi contro Pisapia: querele e videomessaggi per il Comune di Milano
Roma, 24 maggio 2011. – Sale la tensione tra le forze politiche in vista del ballottaggio di domenica prossima per la conquista del Comune di Milano. Il segretario del Pd Bersani, nel corso della trasmissione Ballarò, ha precisato che “se la Moratti avesse governato bene non avrebbe preso il 40 per cento dei voti. Mi spiace che non si rispetti il diritto dei milanesi a decidere da chi essere governati". [MORE]
Il riferimento è alle parole pronunciate dal candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia, il quale nella tarda serata di oggi, ha dichiarato ai giornalisti l’intenzione di presentare querela alla Procura della Repubblica di Milano contro quelli che ha definito essere ripetuti atti di diffamazione nei suoi confronti posti in danno della sua reputazione e immagine.
Pisapia ha detto quindi d’essere venuto a conoscenza di "gruppi di persone che si presentano nei quartieri vestite da zingari, dichiarando che in quel luogo sarà costruita la nuova grande moschea, la più grande d'Europa”. Secondo Pisapia, tali condotte “hanno rilevanza penale, sono veri e propri reati, e per questo mi è sembrato giusto nell'interesse di una campagna elettorale serena e che si confronti sulle verità e non sulle menzogne, di esporre alla Procura queste condotte e azioni ripetute soprattutto in periferia. È Del tutto evidente che si tratta di una campagna tutta organizzata di denigrazione della mia persona e del mio programma".
Contro Pisapia si è scagliato d’altra parte lo stesso Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha diffuso oggi un suo nuovo videomessaggio, contenuto nel sito del Pdl, in cui con un appello ai moderati che sostiene di rappresentare, dichiara “non vogliamo certamente immaginare un'Italia governata da una sinistra e condizionata dalla sinistra estrema con gli estremisti, i cattocomunisti, i giustizialisti e i verdi, soprattutto in un momento delicato per l'economia come quello che stiamo vivendo”.
Il rischio che l’elezione del nuovo sindaco di Milano possa determinare la caduta del Governo incombe dunque nei pensieri di Silvio Berlusconi, il quale dopo un lungo colloquio avuto in serata con Umberto Bossi, lo avrebbe per ora trattenuto dal chiedere il trasferimento dei Ministeri a Milano, almeno fino all’esito del voto, dietro la garanzia che senza il Pdl nella sua attuale formazione, non sarà varata alcuna riforma della legge elettorale.
SAVERIO CARISTO