Politica

Berlusconi: con Bossi d'ora in poi più condivisione

 - Roma, 18 mag. - Resta la delusione per l'esito di un voto, soprattutto a Milano, non previsto e non in queste dimensioni. Ma Silvio Berlusconi non si da' per vinto, mostra i muscoli e ai vertici del Pdl riuniti in serata a Palazzo Grazioli, spiega che la partita e' ancora aperta e che a Napoli si puo' vincere al secondo turno. Qualche timore c'e' invece, per Letizia Moratti che parte svantaggiata rispetto allo sfidante Giuliano Pisapia. Timori che il premier non nasconde, anche se e' convinto che il risultato finale si possa ancora ribaltare.[MORE]
DALLE URNE UN PAREGGIO, DIMEZZATI I VOTI A BERLUSCONI
Certo, qualche errore e' stato commesso. In primis con la Lega ed e' li' che bisognera' correre ai ripari. Ma anche la strategia elettorale va ricalibrata. Il premier lo sa bene e affronta l'argomento spinoso con i vertici del partito: l'imperativo e' che non si puo' lasciare Milano in mano ai comunisti, cosi' come non si puo' far vincere a Napoli un pm che ha solo danneggiato i cittadini e non ha mai vinto un processo. Per questo, in vista dei ballottaggi il Cavaliere manterra' una posizione un po' defilata, ma pronto a scendere in campo se le necessita' lo richiedessero. Sondaggi alla mano e umori dei cittadini scandagliati, tra una decina di giorni il premier tornera' a fare il punto e solo allora si decidera' se tornare in campo in prima persona per Milano e Napoli.
Dunque, Berlusconi garantisce di non essere avvilito, ma di volersela giocare fino in fondo al secondo turno, perche' la possibilita' di vincere anche a Milano c'e'. Fuga ogni dubbio su possibili ripercussioni del voto amministrativo sul governo: le elezioni non cambiano nulla, ha scandito ai suoi, il governo e' solido e va avanti e le urne non compromettono la legislatura. Ma qualche aggiustamento nell'alleanza di governo bisognera' farlo, il Cavaliere ne e' consapevole tanto da ammettere con il partito che forse degli errori sono stati commessi con la Lega. D'ora in poi, quindi, anche se l'asse con Bossi resta saldo, ci dovra' essere piu' condivisione nelle scelte.
Anche perche', conviene anche al Senatur - e' stato il ragionamento di Berlusconi - visto che nemmeno la Lega ha ottenuto il risultato atteso in questa tornata elettorale.
Nella strategia messa a punto a Palazzo Grazioli e' ricompreso anche l'atteggiamento nei confronti del Terzo Polo: e' ovvio che il Pdl lavorera' per recuperare voti in vista dei ballottaggi. Ma nessuna forzatura, viene spiegato, sara' un pressing, low profile, evitando di alzare i toni e ottenere l'unico risultato rischioso di dividere Casini, Rutelli e Fini e ricompattare i 'falchi' contro Berlusconi.

A MILANO CI METTO LA FACCIA SOLO SE SERVE
Quindi Nessun disimpegno da parte di Silvio Berlusconi nella campagna elettorale per i ballottaggi. Tuttavia e' necessaria una ricalibratura della strategia. Per questo, spiegano alcuni dei partecipanti al vertice a Palazzo Grazioli, il premier avrebbe spiegato che ora la campagna elettorale per i ballottaggi dovra' essere incentrata sui problemi reali e concreti delle citta'. Dunque, anche a Milano cosi' come a Napoli, al momento il premier non dovrebbe tornare a scendere in campo in prima persona ma lasciare al partito la conduzione diretta della campagna. Tornero' a metterci nuovamente la faccia a Milano, ma anche a Napoli, solo se c'e' forte difficolta' ed e' richiesta la mia presenza. In particolare, per la partita di Milano, il premier avrebbe - viene riferito - espressamente spiegato di essere disponibile a tornare in campo e metterci nuovamente la faccia solo se ci sono delle chance concrete, solo se c'e' la possibilita' di vincere contro Pisapia.
Nei prossimi 10 giorni, quindi, il Pdl e il capo del governo valuteranno l'andamento delle cose, la risposta degli elettori. In questa fase Berlusconi restera' 'defilato'. Tanto che ad ora non e' in programma nessuna iniziativa di Berlusconi ne' a Milano ne' a Napoli.
CON BOSSI D'ORA IN POI PIU' CONDIVISIONE
Fatta eccezione per una breve telefonata ieri sera tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, non c'e' stata ancora uno scambio di vedute sull'esito del voto amministrativo e, in particolare, su Milano. Durante il vertice con lo stato maggiore del Pdl, viene riferito da alcuni partecipanti, Berlusconi avrebbe svolto un ragionamento proprio sui rapporti tra Lega e Pdl inerenti alla appena conclusa campagna elettorale. Che i continui distinguo della Lega e di Bossi non siano piaciuti al premier non e' un mistero, ma forse nell'analisi svolta oggi dal capo del governo, si e' aggiunto un elemento ulteriore che qualcuno dei partecipanti alla riunione si spinge a definire come un riconoscimento che qualcosa non e' andato per il verso giusto. Dunque, d'ora in avanti, avrebbe spiegato Berlusconi, ci sara' piu' condivisione nelle scelte tra me e il leader della Lega. Nulla, viene specificato che riguardi il governo, ma bensi' la campagna elettorale in vista dei ballottaggi. Ma non e' escluso, viene ancora spiegato che la maggiore condivisione di cui avrebbe parlato il premier riguardi anche scelte che esulano dal voto amministrativo, come ad esempio il black out che c'e' stato tra lo stesso Berlusconi e Bossi in occasione dell'ok italiano ai bombardamenti in Libia. Questo, pero', non vuol dire - viene ancora sottolineato - che con Bossi ci siano dei problemi. Si sentiranno nei prossimi giorni ed entrambi saranno impegnati appieno nella campagna per i ballottaggi.