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Berlusconi: 'bisogna cambiare la Costituzione, è un inferno'

ROMA- Il Premier Silvio Berlusconi attacca l’articolo 41 della Costituzione perché ‘datato’ in fatto di lavoro e impresa, annuncia la necessità di modificarlo e intanto promette l’approvazione dello statuto delle imprese entro il 2010. Questa mattina, durante l’assemblea di Confartigianato, il Presidente Berlusconi dichiara: "Sono due i progetti ai quali lavoriamo: lo statuto delle imprese, che è già depositato alla Camera e la proposta del ministro Tremonti di sospendere per 2-3 anni tutte le autorizzazioni richieste per aprire le attività. Pensiamo a una legge ordinaria e a riscrivere l'articolo 41 della Costituzione che è datata". [MORE]
Il Presidente del Consiglio ha promesso: “entro questo mese l'approvazione di un decreto del ministro dell'Ambiente per il sistri con una riduzione del 70% degli oneri burocratici ed economici; domani approveremo il regolamento per lo sportello unico dell'attività produttiva. Vogliamo arrivare a un sistema per cui non si debbano chiedere più permessi di autorizzazione alle licenze che sono per me una richiesta da stato totalitario".
Di fronte agli artigiani presenti in platea a Federalberghi ha poi dichiarato che governare con una Costituzione così vecchia è un inferno: "Non è che manchino le intenzioni o buoni progetti, ma è l'architettura istituzionale che rende difficilissimo trasformare progetti in leggi concrete".

Immediata è stata la risposta di Bersani: "Berlusconi ha giurato sulla Costituzione. Se non ti piace, te ne vai a casa".
Di Pietro intanto tuona: "Solo nei modelli fascisti si può fare a meno delle regole costituzionali e del Parlamento".

Berlusconi continua poi dicendo: "Vogliamo arrivare a un nuovo sistema in cui non si debbano chiedere più permessi, autorizzazioni, concessioni o licenze, una pratica da Stato totalitario, da Stato padrone che percepisce i cittadini come sudditi".