Berlusconi «Accanimento irresponsabile nei miei confronti. Avanti con il ritorno di Forza Italia»
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FIRENZE, 02 AGOSTO 2013-«Ciò che è accaduto alla mia persona nessuno può comprenderlo, nessuno può comprendere la carica di violenza vera e propria riservata a me in seguito a una serie incredibile di accuse e processi infondati». Con queste parole affidate a un videomessaggio, Silvio Berlusconi commentala conferma della condanna della Cassazione. Il Cavaliere, dopo aver ringraziato le persone che lo hanno sostenuto incondizionatamente, ha definito una parte della magistratura «irresponsabile, una variabile incontrollabile e incontrollata» che, a suo dire, avrebbe condizionato la vita politica dell’ultimo ventennio. «Dal ’92-’93 c’e’ stata un’azione condizionante e fuorviante da parte della magistratura che ha preteso di assurgere a un ruolo di rinnovamento morale in nome di una presunta innovazione etica».
L’ex Premier contesta con veemenza la sentenza dei giudici della Cassazione sostenendo di aver contribuito alla «ricchezza del Paese versando miliardi e miliardi di imposte», garantendo, inoltre, con le sue tv maggiori libertà e pluralità di informazione, «senza mai licenziare un collaboratore». Sulle sorti dell’attuale esecutivo Berlusconi si è così espresso «Non dobbiamo essere noi a provocare la crisi ci penseranno loro se ne hanno il coraggio, e se ne prenderanno la responsabilità. Io sono qui - ha detto ai ministri, ai capigruppo e a tutti coloro che sono andati a trovarlo - continuerò la mia battaglia con voi , anche se in questo Paese è difficile vivere. Ma non scappo, non tolgo il disturbo».
I toni diventano quasi da campagna elettorale quando il Cavaliere ribadisce il ritorno alle origini «Rimetteremo in campo Forza Italia e chiederemo agli italiani di darci quella maggioranza che è indispensabile per modernizzare il Paese». «Diremo agli italiani - ha detto il Cavaliere nel videomessaggio - di darci la maggioranza per modernizzare il Paese a partire dalla più indispensabile che è quella della giustizia per evitare che un cittadino sia privato della libertà». [MORE]
Davide Scaglione