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Beowulf dall'anno 1000 al terzo millennio con Tunué

Roma, 11 dicembre 2019 - C’è un’opera a fumetti che dovrebbe assolutamente essere letta, soprattutto in questo periodo in cui le temperature scendono. Si tratta della pregevole edizione a fumetti del  poema nordico “Beowulf” che Tunuè ha portato nelle fumetterie nella suggestiva graphic novel illustrata da David Rubín e scritta da Santiago García. 

Ritenuto uno dei poemi epici più antichi del Nord Europa, visto che la sua datazione pare risalga all’incirca all’anno 1000, quest’opera letteraria è giunto fino a noi attraverso la trasposizione di un racconto orale in cui viene narrato lo scontro tra il sanguinario mostro Grendel ed il guerriero danese Beowulf che, tornato vincitore da questo duello, salirà poi sul trono dei Geati, indossando la corona che fu del precedente sovrano Hrotgar.

Inizierà così sotto il suo reame un regno pacifico che, soltanto dopo cinquant’anni, tornerà ad essere in pericolo per colpa di un drago. 

Beowulf dovrà così di nuovo tornare a combattere, stavolta con l’aiuto del suo fido Wiglaf che poi comunque erediterà il suo trono. 

Ma al di là delle geste epiche, legate a questa saga nordica, il lavoro fumettistico di Santiago García e David Rubín riesce a delineare una trasposizione del mito veramente efficace, tanto da riuscire a donare – tavola dopo tavola – una forza autenticamente fisica all’opera. 

Inquadrature mozzafiato consentono infatti al lettore di focalizzare pienamente dettagli singolari, come ossa e armi che si spezzano, muscoli che si gonfiano e comunque tanta vulnerabile carnalità che, anche grazie ad un’accurata colorazione delle tavole, rendono questo poema un autentico scrigno di quello spirito eroico nordico che tanto ha suggestionato autori blasonati della letteratura fantastica, come J.R.R. Tolkien (Il Signore degli anelli) o Robert E. Howard (Conan il Barbaro, Kull di Valusia). 

Il “Beowulf” di Tunué rappresenta una vetta editoriale decisamente unica ed imperdibile per continuare a nutrirsi di eroi immortali e leggende secolari.

Maurizio LOZZI