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ROMA, 22 NOVEMBRE 2012 – Uno sciopero di tre giorni, una manifestazione nazionale con presidio a Montecitorio, il rifiuto di pagamenti con carte di credito e un “no RID day”. Sono queste le forme nelle quali potrebbe svolgersi a dicembre la protesta annunciata dai gestori dei carburanti di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figis/Anisa Confcommercio. Secondo quanto proclamato dai gestori, lo sciopero si svolgerà dal 12 al 14 dicembre, mentre per il giorno 12 è prevista una manifestazione nella Capitale con un presidio in piazza di Montecitorio.
A questo si aggiungerà anche il rifiuto per alcuni giorni dei pagamenti con “moneta elettronica”, cioè con carta di credito o bancomat. Se anche nei prossimi giorni si confermerà quanto annunciato in queste ore dai gestori, il rifiuto di pagamenti con carte di credito è previsto per l'ultima settimana di dicembre, dal 24 al 30. Previsto, inoltre, anche un “No RID day”, in un giorno ancora da stabilire tra il 21, il 22 e il 23 dicembre. Durante questa giornata, come si legge nel comunicato stampa delle organizzazioni di categoria, ogni gestore «manderà “insoluto” il pagamento di una fornitura di carburanti, a titolo di parziale anticipo sull’adeguamento della propria remunerazione che sarà definita dalla futura contrattazione per il rinnovo degli accordi collettivi nazionali».[MORE]
Lo sciopero è stato proclamato per denunciare la crisi strutturale del settore della distribuzione carburanti, i «danni ingentissimi e non più ulteriormente sopportabili» dai gestori, oltre che la «sostanziale inerzia» di Ministero e industria petrolifera, nonostante gli impegni presi con gli accordi dello scorso luglio. In seguito all'annuncio dei gestori, il presidente dell'Autorità di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse, ha dichiarato che valuterà attentamente quanto proclamato (ma non ancora trasmesso formalmente) dalle associazioni di categoria, chiedendo tuttavia il rispetto della regolamentazione di settore e dei servizi minimi da garantire, tra cui «un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al cinquanta per cento di quelli aperti nei giorni festivi, sulla rete urbana ed extraurbana, e almeno una stazione ogni centochilometri, sulla rete autostradale». «Ogni comportamento difforme – continua Alesse – sarà preso in considerazione dall'Autorità di garanzia, anche per l'eventuale adozione delle sanzioni pecuniarie previste dalla legge».
Serena Casu