Cronaca
Benevento, scoppia rivolta nel carcere minorile, tre agenti feriti e danni per 30 mila euro
AIROLA, 05 SETTEMBRE 2016 - Una violenta rivolta è scoppiata nel carcere minorile di Airola, in provincia di Benevento.
Attraverso una nota, il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria ha denunciato che i detenuti hanno devastato celle ed una sezione detentiva e minacciato gli agenti con i piedi di legno dei tavoli e i manici di scopa. Tre esponenti della polizia penitenziaria sono rimasti feriti. [MORE]
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, ha affermato: «La situazione è molto grave. Ci arrivano da Airola segnali allarmanti di una crescente tensione, con i detenuti che dopo aver sfasciato interamente una sezione dell'Istituto penale per Minorenni, stanno continuando da ore a minacciare gli Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio nelle sezioni detentive con i piedi di legno dei tavoli e manici di scope dopo averne feriti tre. La situazione è molto critica e sul posto sono presenti anche operatori delle altre Forze di Polizia». «Mi sembra evidente – ha proseguito - che c'è necessità di interventi immediati da parte degli organi ministeriali e regionali dell'Amministrazione della Giustizia minorile, che assicurino l'ordine e la sicurezza in carcere ad Airola. Ed è grave che non siano stati raccolti, nel corso del tempo, i segnali lanciati dal Sappe sui costanti e continui focolai di tensione del carcere minorile airolano».
Alla base della rivolta ci sarebbero disagi relativi al vitto e alla fornitura di sigarette. Tuttavia per il Sappe la protesta «è una manifestazione di forza da parte di clan della criminalità organizzata che si sono formati all'interno del carcere». «La rivolta è scoppiata per questo – ha detto il segretario generale del Sappe – è una lotta tra bande e uno dei clan ha voluto così dimostrare che è più forte e che riesce a tenere in scacco anche lo Stato». «Il problema è che l'ordinamento consente la presenza di ultra 21enni – ha proseguito - sono piccoli boss che portano avanti una lotta per la supremazia. L'ennesima dimostrazione che il carcere è una università del crimine».
Intanto ammonterebbero a oltre 30mila euro i danni provocati dalla rivolta: sono stati rotti televisori, termosifoni, suppellettili e tubature ed è stata sfondata una parete divisoria tra due celle utilizzando alcune brande.
[foto: tgcom24.mediaset.it]
Antonella Sica