Cronaca

Beatificato Monsignor Luigi Novarese: era nato a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria

ALESSANDRIA, 12 MAGGIO 2013 - E' stato beatificato Monsignor Luigi Novarese, il quale fondò la Pia Unione dei Silenziosi Operai della Croce. Era nato a Casale Monferrato, in Provincia di Alessandria, nel 1914 e dedicò la sua vita all'aiuto degli infermi, tanto che Papa Giovanni Paolo II lo definì "L'Apostolo dei malati".

Nell'anno 1957 portò almeno 7.000 persone malate in udienza da Pio XII e realizzò il programma della Radio Vaticana interamente dedicato alle persone sofferenti, che prese il nome di "Quarto d'ora della Serenità".

Morì nel 1984 a Rocca Priora, in provincia di Roma, e Papa Benedetto XVI dichiarò la sua venerabilità nel 2010. La beatificazione è avvenuta nella giornata di ieri ed il Cardinale Tarcisio Bertonelo ha ricordato spiegando ai fedeli che Monsignor Luigi Novarese è stato «Un testimone del Vangelo che adorava Dio negli ammalati e nei sofferenti, perché scorgeva in essi l’ostensorio vivente della Passione di Cristo».[MORE]

Bertone ha poi puntualizzato: «Don Luigi li esortava incessantemente ad essere non solo oggetto di solidarietà e di carità, ma soggetti attivi nell’opera di evangelizzazione, contrassegnata dal dinamismo spirituale della consolazione, in unione con Cristo, il divino Consolatore». Nella giornata di ieri è stato inoltre ricordato che il desiderio di Novarese era quello di far uscire i malati ed i disabili dai ghetti, entro i quali vengono confinati dalla società. Per questa ragione, il Beato insegnava loro i vari mestieri, al fine di renderli il più possibile autonomi.

«L’attività di Mons. Novarese ha esercitato un influsso non piccolo anche nel tessuto civile della Nazione, contribuendo efficacemente a promuovere in esso un’attenzione alle potenzialità del mondo della sofferenza, tesoro prezioso per la società», ha dichiarato Bertone, che ha continuato: «Questo uomo, questo sacerdote ha svolto un lavoro intenso in un ufficio, in un organismo che negli ultimi tempi è stato anche oggetto di riflessioni  a volte non benevole: la Segreteria di Stato di Sua Santità. E fra l’altro, proprio durante la Seconda Guerra Mondiale, svolse compiti delicati per far fronte alle necessità delle famiglie i cui uomini erano lontani, sul fronte della guerra. Non sono solo i seguaci della sua famiglia religiosa a far festa e a rallegrarsi, ma anche tutti coloro che lavorano in Vaticano. Sono orgogliosi di avere un loro compagno di lavoro proclamato Beato. Quindi anche chi lavora in Vaticano può raggiungere le vette della Santità! Questa è la prova più lampante!».

Il Cardinal Bertone ha poi concluso: «Egli incoraggia tutti ad affrontare con ardore e fiducia le sfide della nuova evangelizzazione nel vasto campo della sofferenza e del dolore».

(Foto da biesseonline.sdb.org)

Alessia Malachiti