Economia

Bce, monito all'Italia «Attenersi con rigore al percorso risanamento»

MILANO, 13 GIUGNO 2013 – Nel suo bollettino mensile di giugno, la Bce lancia un allarme all’Italia: «Evoluzione macroeconomica peggiore delle aspettative e rallentamento delle entrate rispetto alle dinamiche ipotizzate nonché maggiori spese», a causa di ciò avvertel’Istituto di Francoforte: «Occorre attenersi con rigore al percorso di moderazione del disavanzo specificato nell'aggiornamento per il 2013 al fine di ridurre al minimo il rischio che, nel prossimo futuro, venga superato di nuovo il valore di riferimento del 3 per cento del pil. Si tratta di una sfida cruciale per la politica di bilancio del nuovo governo che si e' insediato il 28 aprile scorso».

In particolare, la Bce evidenzia che nel nostro paese «il rapporto tra disavanzo e pil ammontava al 3% nel 2012, rispetto al 3,8 del 2011. In base alle previsioni economiche della primavera di quest'anno, la Commissione europea ha raccomandato la chiusura della Pde dal momento che l'Italia si ritiene abbia corretto il suo disavanzo eccessivo entro la scadenza del 2012 e dato che le proiezioni sul disavanzo lo mantengono al di sotto del valore di riferimento». [MORE]

Tuttavia, sottolinea la Banca centrale: «Il dato per il 2012 era di 1,3 punti percentuali superiore all'obiettivo fissato nell'aggiornamento del programma di stabilità per lo stesso anno, un risultato per lo piu' riconducibile all'andamento macroeconomico peggiore delle aspettative e alla debole dinamica delle entrate. Nel quadro di una progressiva ripresa della crescita del pil, l'aggiornamento del programma per il 2013 posiziona il disavanzo appena sotto il 3% del pil nello stesso anno e ne indica una flessione nell'orizzonte temporale del programma».

Continua il suddetto bollettino: « In previsione di un percorso di risanamento più graduale, sottolinea la Bce, ''gli obiettivi di bilancio sono stati notevolmente ridimensionati rispetto all'aggiornamento del programma per il 2012. In base alle attese, nel 2013 il rapporto tra debito pubblico e Pil raggiungerebbe il picco di circa il 130 per cento del pil. I rischi connessi agli interventi di riduzione del disavanzo riguardano soprattutto un'evoluzione macroeconomica peggiore delle aspettative, ma anche un rallentamento delle entrate rispetto alle dinamiche ipotizzate nonché maggiori spese'».

Infine, l'Eurotower lancia un allarme anche riguardo alla disoccupazione: ''La scarsa creazione di posti di lavoro e le deboli aspettative congiunturali emerse dalle indagini suggeriscono un ulteriore incremento della disoccupazione nel breve termine».

(fonte: Bollettino mensile Bce giugno 2013)

Rosy Merola